Recupero della fauna selvatica, speciale lezione per 100 bimbi FOTO

Al centro Due cicogne di San Martino al Tagliamento per i bambini della parrocchia di San Giacomo di Udine
FOTO MISSINATO - S.MARTINO AL TAGLIAMENTO LE 2 CICOGNE
FOTO MISSINATO - S.MARTINO AL TAGLIAMENTO LE 2 CICOGNE

 

SAN MARTINO. Di fronte ad un animale selvatico ferito meglio conoscere come comportarsi, e ciò sin da piccoli. Un centinaio di bambini ha avuto prova tangibile dell’importanza di saper comportarsi in queste situazioni, assistendo ad una speciale lezione al centro Le due cicogne, a San Martino al Tagliamento, in occasione della liberazione di una decina di animali dopo un periodo di cura.

Il centro si occupa del recupero e della riabilitazione della fauna selvatica. Dal primo gennaio, in caso di emergenze, interviene in tutta la provincia al posto della Forestale o del guardiacaccia. Un centinaio di bambini della parrocchia di San Giacomo ad Udine vi è giunto in visita: assieme a loro una pattuglia dei carabinieri di Casarsa, il guardiacaccia Vittorio Morossi, il sindaco Gianpaolo D'Agnolo, e l'assessore provinciale Stefano Zannier. È stata liberata una decina di volatili (rapaci, gazze ladre, gheppi, un merlo, un passero ed una cornacchia) dopo un periodo di riabilitazione al centro, dove rimangono una trentina di animali.

«Se trovate cuccioli feriti tra l'erba o sul bordo della strada, non raccoglieteli, altrimenti la madre non li riconoscerà più – questo il consiglio ai bambini dal direttore del centro, Alessandro Botosso – Occorre chiamare il 118 o la forestale, che mobilitano il centro. Gli animali vanno curati e lasciati sul posto, se possibile. Per ignoranza in materia molta gente li trasporta subito al centro, dove invece vanno portati solo i casi più gravi. Il centro interviene anche in caso di incidenti stradali con animali (frequenti nella pedemontana): rilascia il verbale ed i documenti per i danni subiti dal veicolo».

I bambini hanno visitato anche l'allevamento di animali ornamentali (un migliaio gli esemplari) di Romano Sedran, nonno di Botosso.

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