Reddito di cittadinanza e quota 100, brusca frenata di richieste in Friuli Venezia Giulia

L’Inps in ritardo con gli aggiornamenti, ma da marzo a inizio maggio le domande sono dimezzate

Silenzio stampa elettorale sulle domande di reddito di cittadinanza? Il dubbio è lecito, se è vero, come è vero, che l’ultimo aggiornamento dell’Inps risale al 3 maggio e che è passato invano il termine di metà mese, quando erano attesi i dati sugli esiti delle domande pervenute fino al 30 aprile. Esiti che verranno resi noti a fin mese, fa sapere l’ufficio stampa dell’Inps nazionale, assieme ai dati sulle domande complessive presentate fino a maggio.



Dietro al silenzio, che da una quindicina di giorni è calato anche su quota 100, forse non c’è solo il rallentamento nei flussi delle domande, che rende meno pressante l’esigenza di aggiornamenti. Visto che la nuova gestione dell’Inps, dopo la nomina di Pasquale Tridico alla presidenza dell’istituto, è quella voluta dal Governo, è legittimo il sospetto che lo slittamento a fine mese dell’aggiornamento sugli esiti possa essere legato a un peggioramento dei dati complessivi sull’andamento e sull’accoglimento delle domande, che avrebbe potuto incidere negativamente sugli ultimi giorni di campagna elettorale.

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Al di là dei motivi del silenzio, l’analisi degli ultimi dati disponibili conferma il progressivo, sensibile rallentamento nei flussi delle domande, sia a livello nazionale che in regione. L’80 per cento del milione di richieste di reddito di cittadinanza pervenute fino al 30 aprile, in tutto 807 mila, è pervenuto infatti nel primo mese di apertura delle domande, tra il 6 marzo e il 5 aprile, mentre tra il 6 e il 30 aprile se ne sono aggiunte soltanto 210 mila. Dinamica identica in Friuli Venezia Giulia, con quasi 10 mila domande delle 12.500 complessive presentate nel primo mese. E se è vero che ad aprile hanno pesato ferie pasquali e ponti, la frenata è troppo marcata per essere addebitata soltanto all’elevato numero di giornate festive.

Quota 100, è iniziata la fuga dal lavoro: in Friuli in un mese centinaia di domande all’Inps
17/05/2012 Roma, in corso alla Fiera di Roma il Forum della PA 2012. Nella foto lo stand dell' INPS Istituto Nazionale della Previdenza Sociale


Anche per quanto riguarda quota 100, la forte concentrazione dei flussi nella fase iniziale era ampiamente attesa, visto che il 90 per cento della platea 2019, secondo le stime, era già in possesso dei requisiti all’apertura delle domande. Non a caso a marzo le richieste si sono dimezzate rispetto a quelle presentate tra il 29 gennaio e il 28 febbraio e ad aprile c’è stato un ulteriore dimezzamento: tutto documentato dai dati, che al 10 maggio parlavano di 131 mila domande a livello nazionale e 2.572 in regione.

Solo quando i flussi di richieste si stabilizzeranno, si potrà fare una previsione attendibile sul numero di beneficiari a fine anno. Appare però molto probabile che il numero di beneficiari finali si riveli più basso rispetto alle previsioni. Sarà sicuramente così per quota 100, la cui platea attesa era di oltre 350 mila pensionandi a livello nazionale e circa 10 mila in regione, numeri che appaiono troppo lontani per essere considerati raggiungibili a dicembre. Ma anche per il reddito di cittadinanza si farà fatica a centrare l’obiettivo dichiarato di 1.350.000 mila famiglie.

Bisogna infatti mettere in conto anche una percentuale di bocciature che per le domande presentate fino a marzo superava il 25 per cento a livello nazionale, per raggiungere livelli più alti al nord (in Friuli Venezia Giulia era del 34 per cento). Se la quota di domande respinte rimarrà analoga, servirebbero 1,8 milioni di richieste per raggiungere la platea stimata prima del varo della misura. Senza considerare che anche gli importi erogati, spesso al centro delle polemiche, appaiono al di sotto delle attese. Guardando al lato positivo, il peso sul bilancio statale dovrebbe essere molto inferiore rispetto a quanto stanziato in Finanziaria.

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