Reddito di cittadinanza in Fvg: ne beneficeranno 46 mila famiglie

I dubbi dell’assessore: non si può legare l’assistenza al lavoro, dobbiamo capire che fine faranno gli aiuti che già diamo

UDINE. Almeno 46 mila famiglie si preparano a presentare la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza in Friuli Venezia Giulia. Tanti i potenziali aventi diritto dell’assegno da 780 euro (questa è la cifra massima prevista) in regione. L’assegno potrà essere incassato per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi.

Tenendo conto del numero delle dichiarazioni Isee ricevute lo scorso anno all’Inps, il numero potrebbe risultare sottostimato perché non è affatto certo che, negli anni scorsi, tutti i meno abbienti abbiano presentato la dichiarazione Isee.

Questo è solo uno dei tanti punti da chiarire quando la macchina si sarà messa in moto. L’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, ha una lunga lista di quesiti da porre al ministro che lunedì, assieme ai colleghi delle altre regioni, incontrerà a Roma.

«Stiamo cercando di capire cosa c’è scritto nel decreto», afferma l’assessore ricordando che non è ancora stato chiarito l’importo delle risorse che saranno trasferite alle Regione e tanto meno il tipo di selezione che andrà fatta per reperire gli operatori dei Centri per l’impiego. In Italia è prevista l’assunzione di 4 mila persone. La Regione Friuli Venezia Giulia ha già predisposto due bandi di concorso per potenziare il personale nei Centri per l’impiego, ma nonostante ciò nessuno si sbilancia a dire quante persone serviranno per vagliare tutte le domande.

«Non sappiamo neppure a che punto subentrerà il Centro per l’impiego», continua Rosolen nel porre una domanda che meglio di altre riassume il messaggio politico: «Quante persone svantaggiate possono essere avviate al lavoro? Non si può legare l’assistenza alle persone al sistema lavoro. Alle volte la povertà è accompagnata da situazioni di svantaggio che non possono essere risolte con il lavoro».

In effetti c’è anche gente che vive in condizione di povertà perché non può lavorare. Non solo a loro si rivolge la Misura di sostegno al reddito (Mia) finanziata dalla Regione con 8 milioni di euro.

«Una misura – ha già avuto modo di spiegare l’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, che dal 2016 al 2018 ha dato assistenza a 50 mila persone (4,1% della popolazione residente) e a quasi 19 mila nuclei familiari in prevalenza italiani con un reddito sotto i 6 mila euro di Isee». Numeri alla mano, Rosolen vuole capire fino a quando la Mia potrà essere erogata e cosa succede quando si sovrappongono le fasce interessate dalla Mia e dal reddito di cittadinanza. Lunedì cercherà di fare chiarezza.

I REQUISITI

Quello che è certo è che il reddito di cittadinanza scatterà da aprile e potranno accedere tutti coloro che sono in possesso di un reddito Isee inferiore a 9.360 euro, di un valore patrimoniale mobiliare non superiore a 6 mila euro, aumentato di 2 mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10 mila euro, incrementabile di altri mille euro per ogni figlio successivo al secondo. Questi massimali possono salire di 5 mila euro per ogni componente disabile.

CAUSE DI ESCLUSIONE

Tra le clausole di esclusione c’è anche l’acquisto perfezionato negli ultimi due anni di un’automobile superiore a 1.600 cc di cilindrata, di un’imbarcazione o di una motocicletta oltre i 250 cc. Il sostegno non è ammesso per i carcerati e per i ricoverati nelle strutture sanitarie pubbliche. Potrà accedere invece chi già riceve il reddito d’inclusione anche se dovrà scegliere se mantenere il vecchio aiuto o passare al reddito di cittadinanza.
 

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