Reddito di cittadinanza, sindacati concordi: così non si risolvono né crisi né povertà

UDINE. Il reddito di cittadinanza continua a non convincere i vertici regionali del sindacato. Sia secondo Alberto Monticco, leader di Cisl Fvg, che secondo il suo omologo in Cgil, Villiam Pezzetta, la misura bandiera del governo giallo-verde non risolve i problemi della povertà né quelli del lavoro e va dunque rivista.
Intanto la norma si avvicina alla fase due che passa dal reclutamento di 3.000 navigator a livello nazionale 46 dei quali saranno destinati ai centri per l’impiego in Friuli Venezia Giulia.
«Un precario che cerca lavoro a un altro precario? Mi sembra un paradosso – dichiara Pezzetta –. Al netto di questo, immaginare di far funzionare i centri per l’impiego in un meccanismo complesso come il reddito di cittadinanza non è cosa che si fa in due giorni. È l’ennesimo punto di domanda che questa misura si porta in dote. Temo che a fronte di molto sforzo si produrrà poco risultato».
Tanti dubbi dunque, ma niente bocciatura. «Ogni misura volta a ridurre la povertà è la benvenuta – aggiunge il segretario generale di Cgil Fvg – in questo caso con molti limiti: in regione le domande sono state nettamente inferiori alle attese, vuoi per la complessità di presentazione delle richieste piuttosto che per i limiti di accesso alla misura di sostegno che dunque va rivista e migliorata».
Critico anche il numero uno di Cisl in regione. «Mi domando – esordisce Monticco a proposito dei navigator – quali strumenti avranno a disposizione per aiutare cittadini e potenziali utenti ad essere reinseriti al lavoro con un sistema di politiche attive che non funziona e al quale si aggiunge una fase di crisi che in regione è tutt’altro che passata considerate le diverse vertenze aperte in questo momento: da Mercatone a Sertubi. Non vedo come il reddito di cittadinanza possa essere uno strumento efficace».
Monticco denuncia l’assenza di scelte strategiche in materia di politiche attive. Sia da parte del governo nazionale che di quello regionale. «Quel che tocchiamo sono provvedimenti poco utili che staranno anche portando ottimi sondaggi e audience ma pochi risultati.
Nonostante le buone relazioni con alcuni assessori (vedi Rosolen e Riccardi) manca da parte della giunta un cambio di passo capace di aprire una fase di concertazione di ampio respiro e dare soluzioni di sistema – conclude il sindacalista cislino – anziché correre dietro a problemi che, come nel caso del reddito di cittadinanza, non vengono risolti ma aggravati». —
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