Reduce di guerra compie 100 anni Edi Pascolo è il nonno di Basiliano

Amos D’Antoni / BASILIANO
«Curare la casa, l’orto, tenersi tranquillo, non fumare, frequentare poco i bar, fare una vita sana e non strafare»: questi sono stati gli antidoti alle difficoltà della vita che hanno portato Edi Pascolo, molto lucido, a raggiungere il bel traguardo dei cent’anni.
Una festa – per quanto limitata a causa delle restrizioni da coronavirus – è stata allestita a Variano alla presenza del sindaco Marco Del Negro, di don Roberto Nali, dei figli Sandro e Gilda e di pochi parenti per i venti lustri di Edi Pascolo, nato a Basiliano il 20 maggio 2020, il cittadino più anziano del Comune di Basiliano, che ha vissuto da giovane una vita difficile, piena di sacrifici e resa ancora più complicata dalla Seconda guerra mondiale.
Secondo di quattro fratelli – di cui Eda, del 1921, ancora vivente –, dopo le scuole dell’obbligo Edi, rimasto orfano del padre in giovane età, ha consumato la sua gioventù lavorando i campi. Contemporaneamente frequentava una scuola tecnica serale facendo il tragitto Variano-Udine e ritorno in bicicletta.
A vent’anni si è arruolato volontario nell’Aeronautica militare a Torino. Durante il conflitto ha fatto il montatore e lo strumentista alla 144esima squadriglia idrovolanti di pattugliamento nel canale di Sicilia in funzione antisommergibili a Stagnone, vicino a Marsala.
Riparava e sistemava gli idrovolanti, in particolare i Cant Z 506, aerei in continua evoluzione, in quel periodo di guerra.
Racconta Edi: «Ho perso amici in combattimento, uscivano per le missioni di ricognizione e non facevano più ritorno, per pura fatalità io sono scampato alla morte».
Finita la guerra, Edi Pascolo è ritornato a Variano e nell’agosto del 1954 ha sposato Anna Maria Di Benedetto. Dal matrimonio sono nati i figli Gilda e Sandro.
Ha lavorato come dipendente dell’esercito prima a Treviso, quale riparatore di mezzi militari, e poi a Basiliano, nella caserma militare, fino al 1978.
Una volta raggiunta l’età della pensione, ha effettuato con la consorte numerosi viaggi in Italia, in particolare nelle zone dove aveva svolto il servizio militare, rivivendo i ricordi di quegli anni difficili.
Con l’avanzare dell’età, rimasto vedovo nel 1988 e con problemi di salute, si è ritirato a una vita riservata, dedicandosi ai figli, ai nipoti e ai vecchi amici, incontrando qualche commilitone per ricordare i tempi trascorsi durante la guerra.
Oggi nella vita quotidiana segue la solita routine: sveglia alle 9, segue la televisione e la radio per i notiziari, la politica e la cronaca, con particolare interesse – in questi ultimi mesi – per l’emergenza coronavirus. Come ha detto lui stesso, non fuma, cura l’orto e segue pazientemente le faccende domestiche. Edi Pascolo è stato festeggiato con una torta che ricordava il centenario e gli auguri del sindaco, di don Nali e di suor Arbertina: l’augurio di tutti è che il futuro gli riservi una lunga vita in serenità. —
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