Regionali, scontro tra i candidati sulla terza corsia dell’A4 - FOTO

Serracchiani (Pd) offre collaborazione a Tondo (Pdl), ma Galluccio (M5S) dice di no all’infrastruttura
Udine 21 Marzo 2013 dibattito candidati presidente regione Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 21 Marzo 2013 dibattito candidati presidente regione Copyright Petrussi Foto Press /turco

UDINE. Da una parte una mano tesa, dall’altra lo scontro di sempre su un tema che ha caratterizzato la legislatura che si sta per chiudere. Debora Serracchiani, candidata del centrosinistra alle regionali, chiede al governatore uscente Renzo Tondo, in corsa per il centrodestra, di lavorare insieme per evitare che la terza corsia resti un’opera incompiuta. Certo, le condizioni Serracchiani le pone. E dal palco del cinema Visionario, durante il confronto che ieri sera si è svolto fra gli aspiranti presidenti nell’ambito della presentazione del libro di Beniamino Pagliaro “Friuli Venezia Giulia, la crisi dei 50 anni”, le illustra.

«Sono pronta a darle una mano – ha dichiarato rivolgendosi al governatore – perché si tratta di un’ opera strategica e importante per la Regione. Però ci dica se entro il 21 aprile (giorno delle elezioni ndr) abbiamo un piano finanziario, consideri che rispetto al piano del 2007 quando si doveva spendere 1,7 miliardi ora se ne deve spendere 2,3 comprenda che è necessario chiedere i soldi all’Europa e a Roma». L’allarme è alto. I lavori vanno fatti ma non si dovrà gravare sulle tre generazioni future. «Siamo rimasti soli – ha concluso – e dovremo pagarceli interamente con mutui di 27 anni con un debito che peserà a tal punto da giocarci Friulia e Autovie Venete, le casseforti della regione, in un colpo solo».

Tondo il problema del 21 aprile non se lo pone. «Al momento il finanziamento sta seguendo un percorso chiaro – dichiara – mentre le banche stanno raccogliendo gli ultimi dati. Fare un mutuo di quella portata non si decide in breve tempo». Il presidente non si tira indietro alle provocazioni. Nemmeno quando il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier gli ha chiesto se fosse “una bestemmia” fermarsi con le opere fin qui fatte se il calo del traffico dovesse aumentare.

Tondo risponde. Anche lui mettendo davanti delle precise condizioni. «Il piano finanziario di Autovie Venete è tarato per essere sostenibile con una calo del traffico superiore al 20% – afferma –. Il calo del traffico attuale si prevede sia inferiore all’8%. Se dovesse sfondare quota 20% e se il quadro economico dovesse aggravarsi è evidente che non sarebbe una bestemmia fermarsi provvisoriamente con le opere fino a quel punto fatto. Ma è un’ipotesi, non è la realtà».

Rivendica la strategicità dell’opera Tondo, in termini di sicurezza, qualità della vita e occupazione. «Chiedetelo ai 200 operai che ci lavorano se non è importante e che cosa sia la terza corsia» aggiunge. Saverio Galluccio candidato del Movimento 5 Stelle entra nel dibattito con toni pacati, lo dice di non gradire lo scambio di battute che Serracchiani e il governatore non si risparmiano. «Rispetto alla forte emergenza sociale che deve essere affrontata – sottolinea – noi a queste condizioni diciamo no alla terza corsia. Pensiamo prima agli ultimi, facciamo ripartire l’economia, la nostra idea è che ci siano opere cantierabili subito, più veloci che portano occupazione».

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