Regione e Unioncamere in sinergia anti-crisi e a sostegno dell’export
UDINE. Una sinergia più ampia e collaborativa tra Camere di commercio del Friuli Venezia Giulia e Regione, finalizzata al processo di internazionalizzazione delle imprese per assicurare loro una maggiore competitività.
Questo il punto principale attorno al quale si è svolto l’incontro, ieri a Trieste, tra la presidente della Regione Debora Serracchiani, accompagnata dall’assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, e i presidenti delle Cciaa di Udine, Giovanni Da Pozzo (presidente di Unioncamere Fvg), di Pordenone, Giovanni Pavan e di Trieste, Antonio Paoletti, e il vicepresidente di Gorizia, Gianfranco Cappellari.
«In questi anni – ha sottolineato la Serracchiani – abbiamo osservato come le aziende che per prime si sono indirizzate all’estero, diversificando i propri mercati, sono le realtà imprenditoriali che oggi stanno bene o che comunque hanno reagito meglio alla situazione di crisi in atto».Cruciale, dunque, il tema dell’internazionalizzazione che deve essere portato avanti d’intesa con Unioncamere attraverso un «dialogo di sistema».
«Il sistema camerale Fvg si mette a disposizione come braccio operativo della Regione – ha indicato il presidente di Unioncamere, Da Pozzo – sugli assi dello sviluppo regionale. Confidiamo di concretizzare una collaborazione con la Regione forte e incisiva a favore della nostra economia, perchè possiamo realizzare in modo armonico ed efficace molte cose insieme, sullo sviluppo della nuova impresa, sull’internazionalizzazione, sulla promozione del territorio, sugli strumenti di credito, dove noi già operiamo con esperienza e coordinamento».
Un rapporto stretto che andrà siglato con un accordo quadro, «come nelle altre regioni». Le Camere di commercio, fa sapere Da Pozzo, hanno avviato già al loro interno un percorso di autorazionalizzazione «per ottimizzare servizi, ottenere risparmi e mettere in comune competenze, per cercare di assicurare un’operatività sempre migliore e puntuale alle attività produttive del territorio, che devono confrontarsi oggi unitariamente su un mercato sempre più internazionale e agguerrito».
Attività di razionalizzazione che sono partite proprio da un Osservatorio dell’economia su base regionale e su un coordinamento delle attività di internazionalizzazione, oltre che sull’avvio di un progetto di gestione comune delle funzioni amministrative delegate dalla Regione alle Cciaa.
Nell’ottica di un percorso comune con gli enti camerali regionali, la presidente Serracchiani ha sostenuto di volerli accompagnare con politiche adeguate «per evitare che ognuno faccia da solo».
In questo senso, «vorremmo – ha specificato la Serracchiani – portare le nostre imprese a conoscere nuovi mercati internazionali, ma anche accompagnarle su quei mercati per evitare pericolose delocalizzazioni e incentivare, invece, la penetrazioni dei nostri prodotti sui mercati di tutto il mondo».
Camere di commercio, Finest e Informest, secondo Da Pozzo, rappresentano «il nocciolo duro per le azioni di internazionalizzazione. Sono le tre strutture operative – ha concluso – su cui la Regione dovrebbe concentrare tali politiche con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali».
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