Regione, scatta la verifica sui fondi erogati agli alberghi diffusi
UDINE. Dopo la mozione in cui chiede che la giunta regionale renda noti tutti gli incarichi dei consiglieri regionali fino a tre anni prima della loro elezione e i contributi regionali ricevuti dai parenti degli stessi, il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Riccardi, ci riprova.
E convoca per martedì il Comitato legislazione, valutazione e controllo del Consiglio regionale, che lui stesso preside. Obiettivo della richiesta una missione valutativa sulla legge che finanzia gli alberghi diffusi e su tutti gli effetti della medesima in termini economici e occupazionali.
All’indomani della decisione della giunta per le elezioni che aveva stabilito che i consiglieri regionali dei democratici, Enio Agnola ed Enzo Marsilio, avevano rimosso la loro incompatibilità (entrambi erano presidenti di cooperative degli Alberghi diffusi) e dunque i due casi erano stati archiviati senza il passaggio in consiglio regionale, Riccardi aveva annunciato che la vicenda non poteva finire lì perché avrebbe rappresentato l’ennesimo regalo all’antipolitica.
«Al di là dei recenti fatti accaduti che hanno coinvolto due consiglieri regionali - afferma l’esponente di Forza Italia - e gli esiti della giunta per le elezioni, che continuo a considerare inaccettabile, ritengo sia doveroso fare chiarezza degli effetti prodotti da queste politiche di sostegno. Insomma, i nostri cittadini devono conoscere la reale portata di queste misure: il Comitato è un organo di controllo, mi aspetto una condivisione unanime dei membri della commissione».
In questo contesto - sono ancora le sue parole - «sarà importante produrre una relazione nella quale vengano definiti gli effetti generati dalla norma sui flussi turistici e su tutto l’indotto dell’economia della montagna, compresi i posti di lavoro e il dato di utilizzo degli alberghi. «Inoltre - insiste - una rigorosa lente d’ingrandimento dovrà essere puntata sui finanziamenti europei, statali e regionali, e i destinatari delle cifre sin qui erogate. Questa analisi dovrà essere ampliata anche ai luoghi che sono stati beneficiati dagli interventi e la percentuale di compartecipazione dei privati nelle spese di realizzazione delle strutture ricettive».
Secondo il capogruppo di Forza Italia «le buone leggi vanno difese e questa è una buona legge». Spesso, tuttavia, «buone leggi hanno cattive applicazioni». Nella fattispecie, fa capire ancora, qualcuno potrebbe aver esagerato «trascinando il resto dell’agone politico al ludibrio pubblico». Personalmente non accetto che passi il concetto secondo cui «tutti i politici sono uguali perché questa è l’anticamera della fine della politica a favore del qualunquismo e dell’antipolitica».
Riccardi fa appello al Partito democratico affinché abbia il coraggio di assecondare la richiesta contenuta nella sua mozione di pubblicare l’elenco di tutti gli incarichi dei consiglieri regionali. «Mi chiedo anche - insiste - dove sia la presidente Debora Serracchiani in questa vicenda. Possibile che non dica una parola proprio lei che spiega tutto e tutti giudica? Lungi da me proporre metodi di controllo per così dire “giustizialisti”, ma ribadisco che sulla vicenda dell’incompatibilità non sono disposto a mollare».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto