Regole, divieti e abitudini spiegate ai migranti: «Così potete integrarvi»

Depliant della Regione Fvg. Come comportarsi con le donne ed evitare risse: tutti i consigli a chi arriva. Tra qualche mese sarà anche scaricabile sugli smartphone una App dedicata

UDINE. La Regione lancia il vademecum per i migranti. Quattro vignette affiancate da altrettanti moniti per assicurare una convivenza civile fra i residenti del Friuli Venezia Giulia e chi è appena arrivato. E tra qualche mese sarà scaricabile anche l’applicazione per dispositivi mobili.

«È una campagna preventiva: noi vogliamo trattare bene le persone che raggiungono il nostro territorio, ma vogliamo siano rispettate le regole del vivere civile occidentale», ha precisato l’assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti presentando l’iniziativa.

Il pieghevole, stampato in 20 mila copie e distribuito da Croce Rossa e Caritas è stato realizzato interamente dall’ente, perciò «i costi sono davvero contenuti - ha assicurato Torrenti - parliamo di poche centinaia di euro per pagare la carta e l’inchiostro».

Ma l’obiettivo è di quelli importanti: stabilire una connessione al primo arrivo con i migranti, spiegare loro le basi della cultura di chi li ospita.

Quattro i messaggi presentati dal progetto “Rispettiamo le regole” e considerati cardine della nostra cultura: il rispetto delle donne, la parità di diritti maschio-femmina, il rifiuto della violenza e la fiducia nelle forze armate.

«Abbiamo riscontrato il bisogno di comunicare proprio questi moniti perché spesso nei paesi di origine gli usi sono diversi - sono le parole di Torrenti -. Per esempio per alcuni Paesi gli usi occidentali possono create equivoci. Ho avuto molte occasioni per parlare con persone che arrivano da Paesi diversi per cultura e il fraintendimento è dietro l’angolo: a nessun arabo viene in mente di palpeggiare una donna con il burqa, possono invece equivocare una minigonna, pensando a un segno di disponibilità, cosa che a volte riguarda anche gli italiani. Ma ovviamente le donne hanno gli stessi diritti e doveri degli uomini, hanno diritto di muoversi, vestirsi, colloquiare senza che questo messaggio possa essere frainteso».

Guida alle regole per i migranti

La seconda parte del volantino fa un focus sulla violenza, «che deve essere esclusa dal nostro Paese - ha rimarcato l’assessore -. Questo deriva dalla valutazione di alcuni episodi perché ci sono stati casi di persone che hanno risolto un conflitto scazzottandosi. Non va bene ed è vietato, non si tratta di un problema fra due persone, ma normativo. Non si può risolvere in un modo da Far West».

Aspetto, questo della violenza, che è legato a doppio filo con la fiducia nelle forze dell’ordine. «Dobbiamo fare capire che ci si può fidare della polizia, denunciare è un diritto ma anche un dovere - ha incalzato Torrenti -: hai subito violenza? Non puoi metterti d’accordo con tre amici per scazzottare i colpevoli. Purtroppo spesso c’è una forma di preoccupazione nel rivolgersi alla polizia, soprattutto in chi arriva da Paesi africani dove i rapporti sono difficili e non c’è l’abitudine a considerare le forze dell’ordine come strumenti di difesa».

L’obiettivo della campagna è «parlare ai migranti appena arrivati sul territorio e per essere più efficaci lo facciamo nella loro lingua - ha spiegato l’assessore - vogliamo immediatamente incidere sul rapporto che queste persone hanno con le nostre regole. Perché chi migra in Italia ha una serie di diritti che vengono da lontano, dalle convenzioni di Ginevra, ma ci sono anche i doveri, ovvero rispettare le leggi del Paese che li ospita. Regole che generalmente sono apprese nelle prime settimane di soggiorno. E nella quasi totalità dei casi sono rispettate perché altrimenti escono subito dal sistema di accoglienza. Hanno tutta la convenienza ad avere un comportamento ineccepibile».

Chiaramente esistono le eccezioni, «quando hai a che fare con 500 persone è un discorso, con 5 mila è un altro, che siano stranieri o italiani», ha precisato Torrenti.

Apprese le leggi, un altro discorso meritano gli usi e i costumi, che sono il cuore del progetto. Entro l’inverno la Regione presenterà anche un’applicazione sul tema, sia per Android sia per Apple.

La versatilità dello strumento consentirà di aggiungere anche altre informazioni, oltre alle lingue che saranno una dozzina. «Considerato che quasi tutti i migranti hanno uno smartphone per tenersi in contatto con i parenti, abbiamo pensato che fosse il sistema più veloce per comunicare con loro», ha concluso Torrenti.

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