Resiutta-Moggio, 250 ciclisti all’inaugurazione
Santoro: già stanziati 3,5 milioni per la continuazione della pista per Venzone lungo l’ex ferrovia Pontebbana

RESIUTTA. Sono stati 250 i ciclisti che hanno imboccato la ciclovia Alpe Adria Radweg a Pontebba per l’inaugurazione del tratto Resiutta-Moggio Udinese del tracciato ciclabile realizzato sul percorso dell’antica ferrovia di collegamento Italia-Austria. E l’impegno della Regione per assicurare la migliore continuità alla ciclabile Alpe Adria continuerà.
L’assessore regionale alle infrastrutture Mariagrazia Santoro, intervenuta ieri, ha annunciato che «sono gia stati stanziati 3,5 milioni di euro per la continuazione dei percorsi ciclabili che da Moggio Udinese raggiungeranno Venzone, sempre usando l’ex ferrovia Pontebbana».
A sottolineare l’evento, assieme alle autorità (presenti i sindaci di Resiutta, Nesich, e di Moggio, Filaferro), il piccolo esercito di ciclisti ha imboccato la ciclovia Alpe Adria Radweg a Pontebba per scendere fino a Resiutta e assistere al taglio del nastro che consegna loro tre chilometri di tracciato. Un’opera realizzata dalle Uti del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale con finanziamento Par - Fsc 2007 - 2013. Nel tratto di ciclovia tra Resiutta e Moggio Udinese, il cui recupero ha avuto un costo di 1.400.000 euro, sono stati messi in sicurezza i versanti e due gallerie ferroviarie, le quali sono state dotate di un moderno impianto di illuminazione in grado di rilevare la presenza di persone all’interno, anche nel caso queste siano immobili. Inoltre, a Moggio è stato realizzato il sottopasso sulla Strada statale 13 per collegare la pista all’abitato.
«In autunno – conferma il presidente dell’Uti, Ivan Buzzi – prenderà il via l’eliminazione delle criticità ancora presenti a Pontebba, apportando miglioramenti alla viabilità per rendere il tracciato più sicuro» .
L’intervento, del valore di 1.234.000 euro, prevede il ripristino di tre gallerie, l’eliminazione dei tratti del tracciato ritenuti pericolosi per i ciclisti alle entrate est e ovest di Pontebba, sul sedime dell’ex ferrovia.
(g. m.)
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