Rete telefonica e disservizi: presto una mappatura delle linee interrotte per poi ripararle

Vertice tra l’assessore Callari e i sindaci dei Comuni montani, del Cividalese e delle Valli

Anna Rosso

Tanti i sindaci che, ieri, hanno preso parte alla riunione sui disservizi della rete telefonica fissa, mobile e della rete Internet e che hanno chiesto con forza l’esecuzione, in tempi brevi, delle manutenzioni finalizzate al ripristino del servizio pubblico.

All’incontro, coordinato dal prefetto di Udine Domenico Lione, era presente l’assessore regionale Sebastiano Callari. Intorno al tavolo, tra gli altri, i rappresentanti dei Comuni di Montenars, Dogna, Arta Terme, Moggio Udinese, Stregna, Resia, Lusevera, Ovaro, Chiusaforte, Savogna, Cividale, Pagnacco, Lauco e Prato Carnico.

Nonché rappresentanti di Fibercop Spa e di E-distribuzione. Collegati in videoconferenza anche i responsabili delle aziende di telefonia.

A illustrare la complessa vicenda è stato l’assessore Callari, il quale ha anche anticipato che la Regione valuterà «la possibilità di fare azioni legali nei confronti degli operatori», perché «questa è un’interruzione di pubblico servizio».

Intanto, sarà attivato un tavolo tecnico in prefettura e in Regione sarà istituito uno sportello per mettere in contatto i sindaci con gli operatori telefonici. «Il problema è – ha sottolineato Callari – che abbiamo aree regionali, soprattutto in montagna, che non hanno il segnale di telefonia.

Abbiamo cittadini che non sono in grado di segnalare che stanno male o che hanno problemi.

Questo perché, nel tempo, persino la linea fissa, che funzionava fino a qualche tempo fa, oggi non arriva più, perché le compagnie telefoniche non hanno fatto manutenzioni adeguate, perché i cavi che stanno nei boschi a volte sono interrotti dalla caduta di alberi o da altri fenomeni meteorologici.

Quindi abbiamo riportato queste cose alle compagnie telefoniche e io ho sollecitato i Comuni a fare segnalazioni precise.

Valuteremo la possibilità di fare azioni legali nei confronti di questi operatori, perché questa è proprio un’interruzione di pubblico servizio.

Una cosa è considerare le zone in cui non è mai esistito il segnale e per le quali c’è l’impegno a portarlo. Un’altra è che lì dove esisteva, ora non c’è più. È un problema serio legato al fatto che ormai, sulla telefonia fissa, le compagnie non investono più.

Tutti sono concentrati sulla banda ultralarga, sui dati, sulle reti mobili. Sulle reti fisse nessuno ha più interesse perché probabilmente, fra qualche anno, nessuno utilizzerà più il telefono di casa.

Però, di fatto, fino a quando c’è un impegno di servizio pubblico, questo deve essere fatto. Quindi, come da sollecitazione dei Comuni, creeremo un gruppo di lavoro, un tavolo tecnico che approfondirà tutti i temi. Ho promesso – prosegue l’assessore – che ci sarà un servizio in Regione a cui i Comuni potranno rivolgersi, farà da intermediario tra gli stessi e gli operatori.

Perché oggi i Comuni si rivolgono ai numeri verdi, ma nessuno dà risposte. Il “grido di dolore” del territorio è molto importante.

E c’è soprattutto un problema di spopolamento di queste aree. Se non portiamo nemmeno il segnale telefonico non possiamo pensare che i giovani si fermino a lavorare in determinate aree, come quelle montane». Per quanto riguarda le interferenze da oltre confine, l’assessore ha spiegato che si farà «un’interlocuzione con le autorità slovene».

«C’è da dire una cosa – ha aggiunto –: a luglio dell’anno scorso abbiamo fatto una norma con la quale abbiamo recepito la direttiva ministeriale che aumenta l’intensità del segnale degli apparati da 6 a 15 volt. Dobbiamo capire se gli operatori hanno fatto questo aumento».

Già stabiliti, dunque, i prossimi passi per affrontare la questione, a cominciare da un tavolo tecnico, «c’è l’impegno della prefettura a convocarlo nelle prossime settimane».

«Si tratterà, riassumendo – conclude Callari –, di andare intanto a fare le manutenzioni delle linee interrotte. Abbiamo chiesto un impegno di responsabilità sociale da parte degli operatori. Lavorano spesso senza grande concorrenza all’interno del nostro territorio e non fanno nemmeno le cose dovute.

Su questo l’operatore Fibercop, l’attuale gestore delle infrastrutture telefoniche, si è impegnato a fare una mappatura di tutte le linee interrotte e a ripristinarle al più presto».

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