Rette più care, liste di attesa in calo

Nel 2013 le tariffe per non autosufficienti sono aumentate del 3,2% e le famiglie in difficoltà assistono i nonni a domicilio
Udine 17 Agosto 2007. Anziani alla Casa di Riposo La Quiete.Telefoto copyright Diego Petrussi/Foto Agency Anteprima
Udine 17 Agosto 2007. Anziani alla Casa di Riposo La Quiete.Telefoto copyright Diego Petrussi/Foto Agency Anteprima

UDINE. Rette più care e liste d’attesa in calo nelle case di riposo del distretto sanitario di Udine. Chi decide di ricorrere alle cure delle strutture per anziani non autosufficienti deve preventivare una spesa giornaliera che va da un minimo di 59,80 a un massimo di 71,50 euro al giorno. Rette (al netto del contributo regionale) da capogiro se si pensa che in un mese si può arrivare a spendere fino a 2 mila 145 euro. Scegliendo la struttura meno costosa invece si scende a 1 milione 794 euro.

Se alle rette da capogiro aggiungiamo i bilanci ridotti all’osso per effetto della crisi ne consegue un numero sempre maggiore di famiglie che decide di assistere i nonni a domicilio. Un dato per tutti: le strutture per autosufficienti dove, mediamente, si paga 40 euro al giorno, e i centri diurni con le rette giornaliere che oscillano tra 15 e 30 euro, non registrano il tutto esaurito.

L’aumento delle rette. Da gennaio, mediamente, le tariffe sono rincarate del 3,2% come l’indice Istat. Supera questa percentuale solo l’aumento di 2,50 euro al giorno applicato dall’Azienda per i servizi alla persona “La Quiete” che comunque, rispetto alle altre strutture per non autosufficienti, resta tra le meno care.

Alla Quiete, infatti, la retta varia a seconda della gravità della patologia del paziente e, al netto del contributo regionale, oscilla tra un minimo di 62,30 a un massimo di 68,50 euro al giorno. Importo che può scendere fino 59,80 a seconda dell’indicatore Isee. Va detto, inoltre, che nella struttura di via Sant’Agostino le tariffe non veniva ritoccate dal 2010. Quest’anno, come in tutte le altre case di riposo, non si è potuto fare diversamente anche per prevedere l’eventuale aumento dell’Iva che potrebbe scattare a luglio.

Stesso copione alla Munner de Giudici di Pradamano: qui a seconda se la camera è singola, doppio o quadrupla si va da un minimo di 64,40 a un massimo di 70,50 euro al giorno. Alla Zaffiro di Martignacco invece, per occupare un letto in una stanza doppia si spendono 71,50 euro al giorno. E se la Caris di Paderno e la Sant’Anna di Cussignacco sugli importi delle rette preferiscono mantenere la riservatezza, alla Sereni Orizzonti confermano che le loro rette sono in linea con quelle applicate nelle altre strutture.

Liste d’attesa L’elenco più lungo si riscontra alla Quiete: qui 270 persone aspettano un posto. In alcuni casi si tratta di persone ospiti di altre case di riposo che chiedono di trasferirsi a Udine. Alcune decine di anziani, invece, sono iscritti nella lista d’attesa alla Munner de Giudici di Pradamano: «Rispetto a un anno e mezzo fa - ammette la direttrice Fabrizia Titon - quando avevamo circa un centinaia di persone in lista d’attesa, il dato è in calo». Un calo sicuramente determinato dalla crisi economica anche se, aggiunge Titon, la validità delle domande è di un anno e, spesso, la gente dimentica di confermarle.

Diversa la situazione nei reparti per autosufficienti: «Qui -continua Titon - non sempre i posti vengono coperti tempestivamente». Stesso copione nelle case di riposo per parzialmente autosufficienti (fino a 550 punti Bina) di Sereni Orizzonti: «Pur riuscendo a mantenere un tasso di occupazione alto che supera il 90%, riscontriamo un calo nelle liste d’attesa» confermano in azienda dove è in corso un’indagine per analizzare meglio il fenomeno. Nel frattempo, soprattutto per arginare il calo riscontrato nei centri diurni, alla Sereni orizzonti si punta sulle promozioni scontando le tariffe nei primi mesi di frequenza.

Nel distretto di Udine le case di riposo convenzionate con l’Azienda sanitaria sono 11 e mettono a disposizione 960 posti per anziani autosufficienti e non autosufficienti.

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