Riaperte le malghe Tartoi e Tragonia

Forni di Sopra: nuovo gestore, oggi l’inaugurazione con grigliata no stop per tutti

FORNI DI SOPRA. Con l’arrivo della stagione estiva riaprono con una gestione unica le malghe Tartoi e Tragonia, nel territorio di Forni di Sopra. Per l’inaugurazione, oggi, sarà offerta a tutti gli ospiti una grigliata, con orario continuato dal pranzo e fino a sera.

I due fabbricati, di proprietà comunale, recentemente ristrutturati e riattati per permettere anche la pratica dell’agriturismo, per l’estate dispenseranno agli escursionisti cibi e bevande. A gestirli è quest’anno Renata Rasera, che dal vicino Veneto si è stabilita nel centro dolomitico carnico dove gestisce in centro uno storico ambiente, La Speranza, ora adattato a ristorantino.

La gestione di Rasera comprende solamente la gestione dei fabbricati, mentre le mandrie all’alpeggio saranno portate come al solito da alcune aziende agricole della zona. Le specialità della casa saranno pietanze locali e grigliate.

Le due casere sono state, assieme a Malga Varmòst e Montemaggiore, due realtà indispensabili per la vita a Forni di Sopra sino a metà del ’900, quando i pascoli di montagna erano imprescindibili ai fini dell’alimentazione delle mucche durante l’estate mentre nel fondovalle si falciava il fieno per stoccarlo negli stavoli e averlo a disposizione durante il lungo inverno.

L’abbandono dell’agricoltura aveva comportato anche l’abbandono delle malghe: diversi fabbricati, per lo più privati, in quota, sono andati perduti, mentre le malghe, che rappresentano anche la storia del paese, sono sopravvissute grazie ad interventi pubblici che permettono il loro utilizzo sia per la pastorizia, che oggi sta recuperando terreno, che per il turismo.

Le due realtà, a 9 chilometri dal fondovalle, raggiungibili a piedi o per una strada forestale (servizio navetta) si trovano a circa un’ora di cammino una dall’altra, sul versante nord della vallata del Tagliamento, immerse in boschi di larici e abeti.

Non le nude quanto affascinanti crode dolomitiche, che si trovano sull’altra parte della valle, ma ameni paesaggi che permettono lunghe e comode passeggiate in quota, a circa 1800 metri di altitudine dando l’opportunità di ampie visioni sulle roccaforti del monti pallidi fornesi e veneti, fra i quali le Tre Cime di Lavaredo e l’Antelao.

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