Friuli e Austria di nuovo unite: riaperto il passo di Monte Croce Carnico
Dal dicembre 2023 numerosi sono stati i confronti tra le due Regioni transfrontaliere sia sul necessario ripristino temporaneo della 52 bis sia sui progetti di viabilità futura per risolvere per sempre la criticità
L'atteso giorno dell’apertura graduale (per ora solo di sabato e domenica) di passo Monte Croce Carnico, dopo la devastante frana che si abbatté nel dicembre 2023 sulla strada statale 52 bis, inibendo da allora il transito sull’arteria transfrontaliera, è arrivato.
Oggi sabato 25 gennaio sul piazzale di Passo Monte Croce Carnico l’incontro tra i vertici delle Regioni Friuli Venezia Giulia (in testa il governatore Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante) e Carinzia ha sancito quello che è stato definito il "giorno della ripartenza" per la Carnia e la Carinzia. È stato fatto il punto sullo stato dei lavori e, dopo una visita congiunta con le autorità carinziane, si è suggellata ’apertura del Passo.
Dal dicembre 2023 numerosi sono stati i confronti tra le due Regioni transfrontaliere sia sul necessario ripristino temporaneo della 52 bis sia sui progetti di viabilità futura per risolvere per sempre la criticità.
Le ipotesi in campo
Le ipotesi al riguardo sono tre:
- una nuova strada (che eviti tutta la zona pericolosa) da 170-180 milioni di euro, da fare in 3 anni;
- un traforo da 4 km, che richiede 5 anni di lavori e 300 milioni di euro, ma aperto poi tutto l’anno (e senza costi di pulizia neve) e con minori tempi di percorrenza;
- infine vi è il traforo di 8 km, da realizzarsi in 10 anni per una spesa di un miliardo.
Nei giorni scorsi, in un confronto pubblico su tale viabilità transfrontaliera organizzato a Kotschach-Mauthen dai media austriaci e a cui ha partecipato, tra l’altro, il vicegovernatore della Carinzia, Martin Gruber, Amirante ha illustrato i vari step dopo la devastante frana del 2023, l’intervento di ripristino attuato e la riapertura graduale della strada da oggi e «in maniera completa –ha detto- verso la metà di aprile».
Amirante ha evidenziato che «le tre soluzioni progettuali sono tutte fattibili e sono frutto di un considerevole lavoro tecnico che rende dati oggettivi di valutazione e il cui processo di studio è stato dall'inizio sviluppato in maniera condivisa con tutti gli enti competenti quali il Land Carinzia, il ministero dei Trasporti e l'ente gestore Anas, allargando la platea ai territori coinvolti». La scelta sulla soluzione futura da adottare? Regione e Land Carinzia auspicano entro il 2025.
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