Riccardi: i deputati siano meno permalosi e lavorino
UDINE. «Non mi è mai passato davanti un provvedimento del Governo con 3 miliardi di euro dopo che a Udine mi è stato posto il problema del bypass ferroviario. Per il resto ho sempre cercato d’intervenire, assieme al sindaco Honsell, per affrontare un problema che crea disagio alla città. E me ne sto occupando ancora».
Non si è fatta attendere la risposta dell’ex assessore regionale, ora consigliere del Pdl, Riccardo Riccardi, agli onorevoli del Pd, Gianna Malisani e Paolo Coppola, e al capogruppo in Regione, Cristiano Shaurli, i quali dopo essere stati “accusati” da Riccardi aver affrontato il problema della dismissione della tratta ferroviaria con un ordine del giorno equivalente ad «aria fritta» gli hanno replicato definendolo «un esperto di aria fritta».
«Le reazioni di Coppola, Malisani e Shaurli mi sembrano scomposte. Non è che forse mi sono permesso di evidenziare quello che si dovrebbe fare e loro non hanno ancora fatto? L’ordine del giorno individua i titoli significativi d’intervento da fare sulla rete ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Bene che sia stato presentato e il Governo l’abbia accettato. Ma a proposito di aria fritta, tecnicamente, sul piano pratico con un provvedimento di spesa in itinere aggiunge nulla al nulla. E un “treno” di 3 miliardi di spesa non passa una volta alla settimana».
E ancora: «Quando ho detto che qualche vecchia volpe della politica dice “un ordine del giorno non si nega a nessuno” voglio insistere sul fatto che tutto questo può essere utile, ma sul piano pratico non ci dà i 70 milioni che servono per spostare i treni da dove oggi continuano a passare. E ai cittadini interessa solo questo. Per questa ragione continuo a insistere, senza dare giudizi sulle competenze di Coppola e Malisani».
Da qui la considerazione: «I parlamentari udinesi - insiste Riccardi - facciano meno i permalosi e più il loro mestiere. Intervengano per modificare il decreto dove ci sono i soldi, almeno ci provino. Credo che il bypass di Udine non rappresenti un problema di destra o sinistra. Chi fa il nostro mestiere porta il proprio contributo e chi sta al Governo e in Parlamento non si può offendere ogni volta che qualcuno apre la bocca per dire o suggerire quel che si ritiene utile alla causa. Ho conosciuto Shaurli da sindaco, sa bene che non affronto i problemi da uomo di parte. Riconosco in lui equilibrio e buonsenso, sappia che da me troverà sempre disponibilità davanti ai problemi. Non mi piace un’opposizione a prescindere come abbiamo incontrato noi per i 5 anni passati da tanti signori (e signore) i quali oggi se la prendono ogni volta che qualcuno si permette avanzare un’idea o puntualizzare su questioni importanti come quella del decreto fare».
Riccardi, insomma, «non condivide la contrapposizione muscolare, non serve a nessuno. Ma se ci si trova di fronte a provvedimenti come questi che non considerano minimamente la regione credo sia nostro dovere denunciare e intervenire per correggere le misure che ci penalizzano. A Shaurli dico anche di staccare il disco dove se le cose funzionano è merito del centrosinistra mentre i problemi sono responsabilità di Tondo. Hai vinto le elezioni, ti spetta il diritto e dovere di governare avendo a che fare con le difficoltà e, a volte, costretto a soluzioni poco coerenti rispetto alle promesse della campagna elettorale. Non dimenticare però le condizioni straordinarie che stiamo vivendo. Se le osservazioni che stiamo facendo vengono prese per quelle che sono, in particolare con un Governo dove ci sono Letta e Alfano, probabilmente potremmo riuscire a raggiungere qualche risultato in più».
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