Riccardo Illy cita An:causa da 450 mila euro
È battaglia legale fra l’ex governatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy e Alleanza nazionale. Nel mirino della causa civile intentata contro l’allora segretario Sergio Dressi finisce il sito elettorale “Illyflop” che – secondo la tesi di Illy e dei suoi legali – avrebbe arrecato un danno di immagine all’ex presidente e all’azienda di famiglia che, mentre infuriava la campagna elettorale, ha registrato un calo di vendite di 180 tonnellate di caffè

di Tommaso Cerno
TRIESTE.
È battaglia legale fra l’ex governatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy e il gruppo di Alleanza nazionale. Nel mirino della causa civile intentata contro l’allora segretario Sergio Dressi e notificata il 23 giugno scorso finisce il sito elettorale “Illyflop” che – secondo la tesi di Illy e dei suoi legali – avrebbe arrecato un danno di immagine all’ex presidente e all’azienda di famiglia, la quale nel solo mese di marzo – quando infuriava la campagna elettorale – ha registrato un calo di vendite di 180 tonnellate di caffè.
E così Riccardo Illy e il marchio triestino leader nel mondo portano Dressi in tribunale e chiedono un risarcimento. Per una causa del valore di 450 mila euro. Tutto ha inizio il primo marzo 2008, nel pieno della campagna elettorale per le regionali del 13 e 14 aprile, che vedeva in corsa Riccardo Illy – governatore uscente e leader di Intesa democratica – contro Renzo Tondo, che guidava invece la Cdl.
L’allora segretario del gruppo di Alleanza nazionale in consiglio regionale, Sergio Dressi, attiva un sito web, dal link piuttosto esplicito di “Illyflop”. Un dominio che non potevano registrare – secondo l’ex presidente Illy e il fratello Andrea, in qualità di presidente della Illycaffè, rappresentati dagli avvocati Mario Cannata, Cinzia Angelico, Luca Segariol e Giovanni Borgna –, in quanto utilizza il nome dell’ex presidente della Regione e, nello stesso tempo, quello del marchio “Illy”, di proprietà dell’impresa triestina di famiglia dell’ex governatore, azienda leader mondiale nel commercio del caffè.
E così già durante la campagna elettorale per le regionali Illy aveva preso provvedimenti per fermare un sito ritenuto diffamatorio, scrivono i legali nell’atto di citazione – sito che avrebbe quindi danneggiato l’immagine dell’ex presidente della Regione e anche il marchio aziendale di famiglia, arrecando un danno derivante dalla lesione del diritto al nome, protetto costituzionalmente, precisano i legali nella citazione. Ma non solo. Per quanto riguarda la Illycaffè, infatti, il calcolo è presto fatto: il pool di avvocati della famiglia Illy parla di danni derivanti dalla perdita di prestigio commerciale, nonchè dalla lesione dell’immagine: meno caffè venduto, meno incassi.
Al riguardo – precisano nelle dieci pagine dell’atto di citazione notificate oltre che a Dressi anche a Daniele Galasso, capogruppo del Pdl e rappresentante, dunque, del gruppo consigliare dentro il quale è confluita Alleanza nazionale – è sintomatico che nel mese di marzo 2008, e cioè subito dopo la pubblicazione del blog “Illyflop”, si sia verificata una contrazione della vendita di prodotti della Illycaffè sia in Italia che all’estero di circa 180 tonnellate. Cifre da capogiro, tanto da determinare in 450 mila euro il danno da risanare oggetto della battaglia giudiziaria che si sta per aprire a Trieste.
L’udienza civile che già sta facendo infiammare la politica regionale è stata fissata per il 10 novembre. Ed è l’epilogo di una battaglia legale cominciata da Riccardo Illy già pochi giorni dopo la pubblicazione del sito internet che pubblicava, assieme alla fotografia dell’ex governatore, il nome e il simbolo di Alleanza nazionale e una serie di “slides” già diffuse via e-mail alla fine di febbraio e che denunciavano presunti sprechi della Regione. Slides che Illy aveva indicato come false e diffamatore, chiedendo la cancellazione della registrazione del sito, l’inibizione all’uso del dominio “Illyflop”, oltre all’immediata disattivazione del blog cui avevano accesso tutti attraverso un semplice pc da casa.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video