Ricette storiche, in campo una falsa Soprintendenza

Codroipo, lettera fasulla per imporre la tutela di una pergamena celtica. Ma la verità è venuta presto a galla: si tratta di un’altra “burla gastronomica”

CODROIPO. Codroipo si scopre capitale delle burle e dei falsi storici. Nonostante Carnevale sia passato da un pezzo, si registra una nuova vicenda che va ad aggiungersi alla serie delle bufale lanciate a fini turistici. Se la gara è a chi la spara più grossa, il guinness è da attribuire al buontempone che ha redatto in questi giorni, rischiando di finire in un guaio vero, una falsa lettera di diffida che si finge inviata dalla Soprintendenza.

Ecco gli antecedenti. Dopo la presentazione, con tutti i crismi di un vero convegno scientifico e il sostegno di 12 mila euro di contributo regionale, del Melpiperatum ossia del dolce romano la cui ricetta si sarebbe trovata incisa su un’inesistente stele funeraria trovata nella necropoli di Iutizzo, era spuntata anche una pergamena scritta in gaelico, taroccata pure quella, con le istruzioni per la confezione di uno stuzzichino celtico. In questo secondo caso, architettato non si sa se a imitazione del precedente o a farne il verso, la burla era conclamata e innocente.

Un modo elegante per attirare gli avventori in un locale, ad assaggiare i vini della casa e gustare un crostino, gradevole nonostante l’insolito accostamento di cipolla e miele, con una perfetta messa in scena similstorica, per cui il divertimento è stato massimo. Ebbene, amara sorpresa, a quanti si sono prestati al simpatico scherzo sulle preferenze gastronomiche dei druidi, è arrivata una lettera intestata “Soprintendenza per i beni ambientali archeologici artistici e storici del Fvg” dove si minacciano azioni legali a causa della mancata segnalazione e consegna della pergamena celtica all’ente competente. «Onde evitare il danneggiamento di un prezioso documento storico - vi si legge - s’invita a fornire immediate informazioni sui soggetti attualmente in possesso del documento, onde consentirne il recupero».

Lo scrivente, facente funzioni di soprintendente, è un tale architetto Rosario Pregandio (le generalità ricordano vagamente un noto autore di saggi economici, esperto di spread). Il quale minacciosamente si dice informato che «il reperto è stato consegnato o ceduto per denaro a soggetti estranei, in violazione del D.Lgs 42 del 2004, che dispone l’immediata consegna a questa Soprintendenza». Concludendo che «del fatto è stata informata l’autorità giudiziaria».

Comprensibile lo spavento dei destinatari, sdrammatizzato in una sonora risata non appena si è capito che, come inesistente è la pergamena, così non ha realtà la sedicente Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici e via elencando, soppressa da tempo.

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