Rilevata solo tre anni fa a metà settembre chiude “La pecora nera”

La storia
Volevano risollevarne le sorti, in parte ci sono anche riusciti, ma dopo aver fatto tutti i conti si sono arresi: «Non ci stiamo, la clientela c’è, ma non abbastanza per ricavarne due stipendi». Michele Cucchiaro e Paola Tarantelli, i titolari della libreria “La pecora nera”, non avrebbero mai voluto arrivare a questa conclusione che li porterà, a metà settembre, a chiudere il negozio. Nella città delle librerie, verrà meno proprio quella dedicata ai più piccoli. Nata da una costola della Cooperativa libraria università friulana (Cluf), la Pecora nera, la liberia specializzata per bambini e ragazzi, forse aveva il destino segnato: «Tre anni fa la liberia universitaria decise di chiudere “La pecora nera” e io e Paola l’abbiamo rilevata per rilanciarla. Pur avendo aumentato il fatturato di un bel po’, in due non ce la facciamo», spiega Cucchiaro ammettendo di aver esaurito le energie. Andare avanti in solitaria significherebbe lavorare almeno 12 ore al giorno senza sosta.
Chiudere la libreria non era nei piani dei due librai presenti in via Gemona da nove anni. «Abbiamo deciso di chiudere con la morte nel cuore – continua Cucchiaro –, spiace davvero tanto doverlo spiegare alla gente». Analizzando le problematiche del settore e le prospettive future, il libraio di via Gemona si sofferma sugli acquisti online dai quali, prima o poi, tutti ci lasciamo attrarre.
Sarà sempre più difficile resistere alla concorrenza che arriva dalle vendite online. E così a 38 anni anche Cucchiaro ha deciso di cambiare mestiere: «Non ho paura di lavorare – ripete –, è stato più rischioso rilevare la libreria. Forse abbiamo giocato male le nostre carte, ma ora non possiamo fare altrimenti». —
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