Rimborsi ai truffati delle banche, fumata bianca dal vertice con il governo: in arrivo i decreti
UDINE. È terminata a Palazzo Chigi la riunione del premier Giuseppe Conte con le associazioni dei risparmiatori truffati dalle banche. La proposta del presidente del Consiglio per uscire da uno stallo che dura da mesi ha ottenuto il benestare di 17 delle associazioni presenti, mentre Noi che credevamo in Bpvi e il Coordinamento Don Torta hanno detto no perché prima vogliono poter esaminare i decreti attuativi.
Il punto di caduta è l’accordo trovato nelle scorse settimane dal ministro dell’Economia Giovanni Tria con la commissaria Ue Margrethe Vestager, i cui contenuti sembravano non piacere al vicepremier Luigi Di Maio: risarcimenti automatici per chi ha un reddito imponibile 2018 fino a 35mila euro oppure un patrimonio mobiliare fino a 100mila euro. Al di sopra di queste cifre si procederà con un arbitrato “standardizzato“, affidato a una commissione tecnica di 9 esperti indipendenti in cui siederanno magistrati, avvocati dello Stato ed ex arbitri Consob e Bankitalia.
IL CRAC DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA
Il Mef ha fatto sapere nei giorni scorsi che - con questi parametri - grossomodo il 90 per cento dei risparmiatori accederebbe al rimborso diretto, anche se la stima pare ottimistica alle associazioni (anche a quelle più in linea con il Tesoro durante la trattativa) che indicano un valore plausibile intorno al 40 per cento. In questo modo, inoltre, non sarà neppure necessario il cosiddetto "scudo" che Tria chiedeva per i funzionari del suo dicastero, qualora si fosse andati dritti per la via indicata da Lega e M5s e con il rischio di un danno erariale.
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