Rimborsi contestati, l’arbitro Giacomelli cacciato dalla serie A. Il legale: «Facciamo ricorso»
TRIESTE. Non ci sarà Piero Giacomelli nello scacchiere degli arbitri delle prossime serie A e B. A definirlo, il triplice fischio squillato dalla Commissione arbitri nazionale che nel disporre l’organico per la prossima stagione ha “tagliato” 7 fischietti, due dei quali per l’adozione di provvedimenti disciplinari.
Tra questi c’è il direttore di gara triestino, 45 anni il prossimo 11 novembre, di fronte al quale non è stata digerita la questione dei rimborsi che avevano già portato ad una sospensione di quattordici mesi (poi ridotti a tredici) comminata dalla Commissione disciplina nazionale dell’Aia alle porte di marzo.
Ciò che viene imputato a Giacomelli, nel dettaglio, è la richiesta di rimborso delle spese di trasporto in occasione della partita Spal-Brescia dell’11 dicembre 2021, pur avendo percorso parte del tragitto a bordo della macchina del collega Alessio Tolfo.
Il tutto, con l’aggravante della recidiva per la sospensione intervenuta la scorsa estate assieme all’arbitro internazionale Massa che tuttavia non aveva compromesso la reintegrazione nella squadra arbitrale dei due, visto il lieve quadro accusatorio inquadrante irregolarità amministrative facilmente superate.
A non “battere”, questa volta, sono i 71,40 euro della tratta Portogruaro-Ferrara e che ad oggi hanno portato alle dismissioni di Giacomelli dopo più di 10 anni di carriera ai massimi livelli, con all’attivo oltre 300 partite dirette (tra campo, bordo campo e Var).
Un simile provvedimento interromperebbe un percorso in Serie A iniziato nell’aprile del 2011 al Marassi di Genova in occasione di Genoa-Cagliari, interdicendo il fischietto anche dalle gare di Serie B.
Se così fosse, la sezione dell’Aia di Trieste rimarrebbe priva di un ambasciatore sui rettangoli verdi dei primi due campionati professionistici; una perdita piuttosto grave per il movimento arbitrale locale (ne restano due in Serie C).
Ma la partita di Giacomelli va ora ai supplementari, sul campo impervio dei ricorsi. Il primo di questi è stato presentato dal direttore di gara al Collegio di Garanzia del Coni e sarà discusso il prossimo 19 luglio: non vi sarà pronuncia sul merito bensì sulla procedura, si tratterebbe pertanto di un primo passo verso un’eventuale reintegrazione che potrebbe essere richiesta nuovamente più avanti mediante l’appello attraverso il quale Giacomelli giustificherà la richiesta che è entrata nel mirino dell’Aia, adducendo le opportune spiegazioni a sostegno della sua versione dei fatti.
«Siamo fiduciosi – commenta l’avvocato difensore di Giacomelli, Giorgio Spallone – riteniamo che nella fattispecie, Giacomelli abbia subito un’ingiustizia in considerazione della sua più totale buona fede, lealtà ed onestà riconosciute all’unanimità. Auspichiamo che gli argomenti in diritto saranno accolti così da restituire un arbitro eccellente alla sua occupazione».
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