Rinasce il Monumento alla Resistenza di Udine, da lunedì operai al lavoro

L’opera di Gino Valle sarà ripulita e illuminata, l’inaugurazione il prossimo 25 aprile Il sindaco: a 70 anni dalla Liberazione, riportiamo il complesso all’origine

UDINE. A 70 anni dalla Liberazione il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI Luglio torna al suo antico splendore. Domani gli operai del Comune inizieranno a togliere le erbacce, a potare le piante e a ripulire il manufatto dai segni del tempo. Il monumento progettato dall’architetto Gino Valle e inaugurato il 25 aprile 1969 dall’allora presidente del Consiglio Mariano Rumor, il 25 aprile tornerà ad attirare l’attenzione degli udinesi come 46 anni fa.

Il Comune investe circa 80 mila euro per “liberare” il monumento dalla folta vegetazione che nel corso degli anni ha quasi completamente coperto il manufatto in cemento. A seguire, sarà installato un nuovo sistema di illuminazione, che valorizzerà ulteriormente le forme architettoniche del monumento che il Comune vorrebbe diventasse patrimonio nazionale.

«Questo monumento è un simbolo della Resistenza, per la quale la città di Udine è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile e militare - sottolinea il sindaco Furio Honsell -. Per questo motivo come amministrazione siamo lieti di riportare l'intero complesso al suo aspetto originario proprio in occasione del 70° anniversario dalla Liberazione».

La rimozione della vegetazione e delle alberature dal quadrato in cemento e la messa a dimora di essenze legate al progetto originario, saranno affidate alla ditta Vivai D'Andreis di Latisana, mentre la pulizia delle strutture e delle parti edili saranno eseguiti dalla Pulitecnica friulana e dalla ditta Stefanutti Renzo di Udine. Le essenze rimosse dal complesso monumentale saranno trasferite nel vivaio comunale per poi essere messe a dimora in altre aree della città.

Progettando il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI luglio, Valle ha concepito quel luogo come un microcosmo definito dal grande cerchio che limita l'opera. Il progetto vincitore del concorso nazionale del 1959, propone ed esalta i valori della Resistenza partigiana e perpetua la memoria attraverso la concezione di uno spazio isolato e racchiuso in un quadrilatero di cemento sospeso su tre pilastri. A sua volta, il quadrato circoscritto da un cerchio, circonda l’invaso d’acqua il quale, scorrendo su lastre di porfido, si raccoglie nella “forra”, sotto la quota della strada.

Il monumento è caratterizzato dal giardino e quindi dalla terra e dall’ acqua con la fontana a gradoni, mentre la scultura di Dino Basaldella simboleggia il fuoco. Rispetto all’idea originaria, la percezione e la lettura dell’opera ora è distorta: a causa dell’espansione del verde, il quadrato in cemento sostenuto da tre appoggi non viene percepito come “sospeso”. Due i punti critici: uno in corrispondenza del pilastro, lato viale Venezia, dove un arbusto (eleagno) copre tutta la struttura sviluppandosi fino alla sommità del quadrato; l’altro lungo il lato est, dove le chiome dei pini mughi nascondono parte del muro in cemento impedendo così la vista dell’effetto di sospensione a chi percorre via Poscolle.

«Resistenza, non toccate il monumento»
ANTEPRIMA piazza 26 luglio

Il progetto originario del verde, sviluppato nel 1968 da Valle con il paesaggista belga Gissel, prevedeva quattro zone molto definite: conifere alte al massimo di 80 centimetri sull’esterno, sempreverdi tra i 40 e gli 80 centimetri e lavandula tra i 15 e i 30 raggruppate e filtranti. La parte restante era sistemata a prato. Tutte le essenze dovevano rimanere sotto il quadrato in cemento per creare un coronamento verde e far risaltare la struttura in cemento e i tre pilastri. Una soluzione che faceva sembrare il quadrato come sospeso in aria senza ostacolare lo sguardo verso la città. Proprio per riportare il monumento al suo significato originario, lo studio Valle ha messo a disposizione il progetto Valle/Gissel e collaborato alla progettazione dell’intervento, che ha già ottenuto l’approvazione dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici.

«Il progetto di valorizzazione del complesso - spiega Pizza - sarà perfezionato con la nuova illuminazione. L’obiettivo è migliorare la sicurezza per i pedoni e la fruibilità del monumento». Per il 25 aprile «saranno illuminate le scritte interne - prosegue Pizza - la scultura di Dino Basaldella e i percorsi d’accesso. Successivamente l’intervento interesserà la cascata d’acqua che sarà illuminata con fari a led subacquei e da un punto luce all’interno della gola da cui scaturisce l’acqua. Stiamo assistendo, anche grazie al gruppo facebook “Sei di Udine se”, a un’ondata di foto della vecchia Udine a testimonianza dell’amore per la città. In questo contesto si inserisce l'intervento di restyling di piazzale XXVI Luglio, per farlo ritornare all'originale pulizia e bellezza».

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