Ripartenza in salita per ristoranti e bar: un locale su cinque rischia di non riaprire mai più

UDINE. La Fase 2 per bar, ristoranti e negozi non è ancora iniziata. E più i giorni passano, più c’è il rischio che molte imprese non riescano nemmeno a riaprire. Gli appelli per anticipare la ripartenza rispetto alle date del 18 maggio per i negozi e del primo giugno per bar e ristoranti (in Friuli Venezia Giulia la giunta Fedriga sta lavorando per guadagnare qualche settimana rispetto alle indicazioni del governo) sono comuni a tutte le categorie economiche, ma ora c’è uno studio di Confesercenti Fvg che fa capire quanto sia alto il rischio per le imprese regionali se la Fase 2 non scatterà a stretto giro.
CORONAVIRUS, I DATI
Un’impresa su cinque, dopo la fine del lockdown, potrebbe non rialzare più le serrande o tenerle alzate solo per pochi mesi; addirittura una su due, senza interventi mirati delle istituzioni, rischia di chiudere i battenti nell’arco di due anni (oltre 17 mila attività in tutta la regione).
«Siamo preoccupati – ammette il vicepresidente di Confesercenti Fvg Marco Zoratti – confidiamo che gli stanziamenti a fondo perduto per le attività del commercio e della ristorazione arrivino presto. Altrimenti la situazione è destinata a peggiorare con conseguenze gravissime per il tessuto economico del nostro territorio». È il direttore di Confesercenti Fvg, Alberto Cicuta, a sintetizzare le misure necessarie alla sopravvivenza delle imprese.
«A livello regionale auspichiamo il recupero dei fondi stanziati ai Confidi per utilizzarli a favore delle imprese sotto forma di contributo a fondo perduto, vista anche la gratuità della garanzia statale. Oltre a questo – precisa – servono un piano di sviluppo turistico e alberghiero in collaborazione con le regioni confinanti per attrarre i clienti nord europei attraverso protocolli sanitari condivisi e una riforma della scontistica regionale per i benzinai». Tra le proposte anche la messa a disposizione delle aziende di piattaforme informatiche per la vendita online dei prodotti.
LA NUOVA ORDINANZA IN FVG
Anche i Comuni protagonisti. Per la Confesercenti del Friuli Venezia Giulia anche i sindaci possono avere un ruolo in questa fase, raddoppiando gratuitamente i dehors esterni alle attività economiche, cancellando Tosap e Cosap per negozi e ambulanti, sospendendo la Ztl e rendendo gratuiti i parcheggi per tutta la Fase 2. Soluzioni che, a macchia di leopardo, alcune amministrazioni comunali hanno già assunto, con l’obiettivo di aiutare gli esercenti e scongiurare la desertificazione dei centri storici.
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