Riscaldamento globale. In Italia si accorcia la distanza tra Nord e Sud

Rispetto a un secolo fa, la temperatura segna un +0,98°, ma gli aumenti maggiori si registrano nel Settentrione. Il record di Pavia: +1,3°. I dati dalla ricerca esclusiva realizzata dall'European Data Journalism Network. Il meteorologo Luca Mercalli: "Se non riduciamo le emissioni, la vita per i nostri nipoti diventerà sempre più difficile"
Dolomiti. Tre Cime di Lavaredo
Dolomiti. Tre Cime di Lavaredo


 

Il ghiaccio delle Alpi che si scioglie è una delle spie del cambiamento climatico in atto. Il nostro Paese è più caldo rispetto a un secolo fa, con un +0,94° di media, ma è dalla Toscana in su che si registra l'aumento maggiore di temperatura. Il record è nella zona di Pavia dove da un secolo all'altro c'è stata un'impennata di 1,3 gradi. Numero che si avvicina pericolosamente a quell'1,5° stabilito dall'accordo di Parigi come soglia da non superare rispetto ai livelli pre-industriali. Le stime* arrivano dall'inchiesta realizzata dall'European Data Journalism Network (Edjnet) sui dati dello European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF).
 



 

Il record del Nord


Il lavoro, pubblicato in esclusiva dai giornali locali del Gruppo Gedi, ha preso in esame oltre 100 milioni di informazioni meteorologiche dal 1900 al 2017, su 558 aree europee. L'indagine ha suddiviso l'Italia in 54 quadrati di circa 80 chilometri per lato rilevando che ben 36 di questi territori sono stati interessati da incrementi di circa un grado e oltre. Le aree più surriscaldate sono vicino fra loro, quasi a formare un blocco unico che a ovest parte dalla zona di Livorno e a est da Ancona per salire fino a Bergamo e Belluno. In mezzo c'è la Pianura Padana sempre più a secco, dove aumenta il numero di coltivazioni abbandonate dai contadini a causa della siccità.


Edjnet ha stilato una classifica dei 54 territori italiani dove la temperatura tra il 2000 e il 2017 è cresciuta di più rispetto alla media del secolo passato. Cosa emerge? Tra i primi venti nomi ci sono solo città del Centro-Nord. Il podio è occupato da Pavia, Piacenza, Savona e Imperia. Milano, con un +1.19 °, è dodicesima. Roma? Con un +1.03° è 30esima. Ultima è Cagliari con un +0.3°.

Si stanno drasticamente riducendo le giornate fredde e stanno aumentando significativamente quelle calde, avvisa la ricerca. Per esempio mettendo a confronto il XX secolo con i primi 17 anni del secolo attuale, Lecce e Ancona contano ben 11 giorni in più in cui la temperatura media ha raggiunto i 27 ° gradi, Pescara 10. Quali sono le città che hanno perso più ore di gelo? Bergamo, Milano, Pordenone.


Un caldo che uccide


Gli effetti del riscaldamento si ripercuotono a cascata su tutto l'ecosistema. Dall'agricoltura che boccheggia alla nebbia che scompare, dai fenomeni atmosferici estremi come uragani, alluvioni, inondazioni fino all'aumento delle malattie: tutto è collegato. Mentre il Monte Bianco si sgretola, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna prolificano le zanzare e i contagi da virus West Nile.





L’aumento di temperatura - si legge nella ricerca - ci rende meno produttivi: fa perdere giorni di scuola ai nostri figli, deforma il metallo delle rotaie causando ritardi dei treni, ammorbidisce l'asfalto tanto da impedire la circolazione sulle strade. Soprattutto ci uccide. Basta guardare la cronaca recente: i 400 morti per inondazioni in Kerala; o le tremila vittime dell'uragano Maria a Puerto Rico. Un dato per tutti sono quei 70mila decessi in più registrati in Europa occidentale sotto l'ondata di calore del 2003.

"Il cambiamento climatico può essere mantenuto sotto controllo solo mantenendo gli idrocarburi e catturando carbonio dall'atmosfera", scrive Edjnet. Ma non non stiamo facendo abbastanza.

I piani nazionali sul clima non sono soddisfacenti e la strada tracciata dagli accordi di Parigi è già franata.

"Stiamo andando verso il limite dell’abisso. Mantenere il riscaldamento del nostro pianeta sotto i 2 gradi è essenziale per la prosperità globale, per il benessere delle persone e la sicurezza delle nazioni", ha avvisato il 10 settembre scorso il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha dato appuntamento a settembre 2019 per un vertice sul clima "per portare l'azione in cima all'agenda internazionale". Sperando che non sia troppo tardi.
 



"Una coperta chimica invisibile con cui stiamo coprendo il cielo e che, con il nostro inquinamento, stiamo rendendo sempre più spessa". Il meteorologo Luca Mercalli sceglie questa immagine per spiegare che cosa è il riscaldamento globale. "Veniamo dalla quinta estate italiana più calda degli ultimi duecento anni. Ci sono stati uragani e alluvioni dagli Stati Uniti alla Cina, i ghiacciai sulle Alpi si stanno sciogliendo a vista d'occhio, prolificano gli insetti che portano le malattie tropicali. Le stime dell'Edjnet ribadiscono quello che sappiamo già da tempo: se non riduciamo l'emissione di CO2 e l'effetto serra, entro la fine del secolo la vita per i nostri figli e i nostri nipoti sarà sempre più difficile".


A un negazionista cosa direbbe?

"Gli direi di andarsi a leggere la migliore letteratura internazionale sulla relazione tra riscaldamento ed emissioni di gas. La scienza internazionale ha appurato che è così. O i negazionisti difendono il mercato del carbon fossile o sono ignoranti".


La defezione di Trump dagli accordi di Parigi cosa comporta?

"Un grave danno perché gli Stati Uniti sono il secondo Paese cje inquinadel mondo. Però va detto che tanti Paesi che non sono usciti dall'accordo non stanno facendo molto".


A che punto sono le energie rinnovabili?

"Non stiamo facendo abbastanza. Siamo lentissimi nel cambiamento, mentre il riscaldamento è velocissimo. Il segretario delle Nazioni Unite António Guterres, che è un ingegnere elettronico, lo ha detto chiaramente nel discorso del 10 settembre scorso:  gli impegni presi sull’accordo di Parigi rappresentano solo un terzo di quanto serve. I danni all'agricoltura ridurranno la capacità di nutrire il mondo. Senza contare i decessi causati dall’ondate di calore".


Come corriamo ai ripari?

"In due modi. La politica deve fare la sua parte con leggi per il risparmio globale a favore delle energie rinnovabili. Poi c’è quello che possono fare i cittadini: mangiare meno carne perché la produzione di carne libera metano che è pericoloso; riciclare i rifiuti e produrne di meno, visto che ogni rifiuto ha dietro energia ed emissioni; passare ai pannelli solari e isolare la propria casa per evitare dispersione di energia; volare di meno, prediligendo per le vacanze mete più vicine; viaggiare in auto elettrica, come faccio io".


Non tutti possono permettersi un'auto elettrica.

"Ci pensino i politici a renderla più accessibile. Il ministro Sergio Costa ha sul tavolo un progetto sulle auto elettriche: lo renda realtà".
 

 


 

*Aggiornamento del 3 ottobre. Dopo la pubblicazione, lo European Data Journalism network ha riscontrato un errore nell’elaborazione – coordinata da J++, Vox Europe e OCB Transeuropa – dei dati di 38 delle 558 zone europee esaminate. L’errore ha riguardato per l’Italia le zone di Belluno, Piombino e Aosta. Abbiamo provveduto a rettificare le informazioni inizialmente riportate in questa pagina.

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