Rischio aviaria, scattati i controlli

Verifiche dell’Ass 6 nei 5 allevamenti industriali di galline ovaiole in provincia di Pordenone. Poi toccherà ai tacchini

PORDENONE. Scattati ieri in provincia i controlli su allevamenti di volatili per prevenire il rischio aviaria. A determinarli le nuove disposizioni del ministero della Salute che costituiscono la risposta al contagio limitato, per ora, ad alcuni allevamenti dell’Emilia Romagna e del Veneto in cui sono stati individuati focolai dell’influenza che colpisce galline e tacchini, ma che può venire trasmessa all’uomo.

«Oltre ai controlli di monitoraggio già in vigore e previsti dal piano nazionale su allevamenti di polli da carne, galline ovaiole, tacchini da ingrasso e da riproduzione - spiega Enzo Re, responsabile del servizio veterinario della Ass 6 - il ministero ha disposto accertamenti aggiuntivi. Per quel che riguarda le galline ovaiole - spiega Re - sono arrivate oggi (ieri per chi legge, ndr) istruzioni precise con cui ci richiedono l’esecuzione di ulteriori controlli».

Saranno tutti e 5 gli allevamenti industriali di galline ovaiole presenti sul territorio provinciale (per un numero stimato di 700/800 mila esemplari) ad essere interessati dalle verifiche della Ass 6, a cui probabilmente si sommeranno nei prossimi giorni quelli sugli allevamenti di tacchini (11 in provincia per 350 mila capi complessivi).

Allo stato non esistono ragioni per sospettare che l’influenza aviaria possa aver interessato gli allevamenti pordenonesi, visto che non sono giunte all’Ass 6 notifiche relative ad un numero elevato di decessi di volatili, indicatore della presenza di una patologia.

Nel corso di questo monitoraggio straordinario «effettueremo controlli sierologici e tamponi tracheali utili all’individuazione del virus - entra nel dettaglio il veterinario -. Nel caso in cui dovessimo individuarne la presenza, allora scatteranno i relativi provvedimenti, come il sequestro dell’allevamento, l’abbattimento dei capi e il ritiro dal commercio delle uova».

L’epidemia di influenza aviaria si può diffondere sia con il trasferimento di capi da un allevamento all’altro, ma anche più semplicemente attraverso i mezzi di trasporto (di animali ma anche di mangimi) nei quali il virus si può annidare, essendo capace di sopravvivere per un certo periodo fuori dall’ospite salvo poi aggredirne un altro.

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