Rispunta il club dello "sbattezzo"
PORDENONE. «Lo sbattezzo è quello che proponiamo per cancellare gli effetti civili e religiosi del battesimo cattolico». In pratica è la scomunica liberamente scelta: oltre una decina sono gli sbattezzati nel pordenonese, secondo l’anagrafe a braccio di Luciano Bellomo che è il referente dell’Unione degli atei e agnostici razionalisti (Uaar).
Un club che ha soci onorari “stellati” come il matematico Piergiorgio Odifreddi.
«Ho aperto i primi banchetti nel 2007-2008 a Pordenone e l’ultimo è stato a maggio – Bellomo che milita nel Movimento 5 Stelle ha rendicontato l’attività con una trentina di soci Uaar –. Saremo a Sacile la prossima settimana per incontrare Odifreddi nel confronto con don Chino Biscontin».
Sbattezzarsi (il termine risale al XVI secolo) è facile. «Basta scaricare il modulo dal nostro sito web dedicato – indica il referente Uaar –. Si spedisce alla parrocchia di riferimento e si aspetta. In genere, le pratiche hanno i tempi della Chiesa: senza fretta».
L’effetto? «E’ un atto che dimostra di non essere cattolici – ha continuato Bellomo –. C’è da dire che la Chiesa romana utilizza l’anagrafe dei battesimi per contare i credenti: in parte “gonfia” i numeri. Lo sbattezzo consiste in una richiesta di cancellazione del proprio nominativo dal registro battesimale, oppure da elenchi nominali tenuti dagli enti religiosi».
L’Annuario Pontificio valuta in circa 56 milioni gli italiani battezzati, pari al 98% della popolazione.
Chiara Benotti
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