Risse, sedie che volano e poca collaborazione con le forze dell’ordine: il locale era stato chiuso più volte in passato
Solo un anno fa il Questore di Udine aveva disposto la sospensione della licenza al Laghetto Alcione proprio per motivi di sicurezza e ordine pubblico. La sala era stata chiusa anche nel 2017 e 2020
«Qui fanno festa ogni volta fino alle 8. Ci sono le recinzioni alte in giardino perché qui in passato arrivavano bottiglie e non ci sentivamo sicuri. Non abbiamo sentito nulla questa mattina, nessun grido o qualcosa di strano. Ci siamo svegliati verso le 10 e abbiamo visto le macchine dei carabinieri. Purtroppo già in passato si sono verificate altre risse».
Sono le parole di residente di via Prati, nella zona di viale Palmanova, dove lunedì mattina, 1 gennaio, un uomo è stato ucciso dopo una violenta lite al termine della festa di Capodanno.
Il luogo dello scontro è noto agli inquirenti e spesso oggetto di discussioni tra i vicini. Siamo al Laghetto Alcione, locale più volte chiuso proprio per rissa.
I precedenti
Proprio un anno fa la Questura di Udine, applicando l’art 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, aveva disposto, per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica, la sospensione per quindici giorni della licenza di somministrazione e di pubblico spettacolo (attività danzante) del locale.
A tale provvedimento di chiusura si era giunti considerando anche i precedenti eventi, di rilievo anche penale, che hanno interessato gli avventori del locale stesso nel corso del 2017 e del 2020 e che hanno portato questa Autorità di Pubblica Sicurezza ad emettere due analoghi provvedimenti sospensivi dell’attività.
In particolare, nel novembre del 2022, su segnalazioni al 112 in merito ad un rissa in atto tra gli avventori, personale della Volante della Questura di Udine è intervenuto e, unitamente a militari dell’Arma dei Carabinieri, non senza difficoltà, ha identificato alcuni soggetti coinvolti nella rissa stessa, terminata poco prima ed a seguito della quale all’interno del locale sono stati ritrovati cocci di bottiglia, vetri rotti, tavoli e sedie ribaltate.
Inoltre, in quell’occasione, alcuni degli avventori sono risultati non collaborativi con le forze dell’ordine e riottosi al controllo di polizia, in quanto presumibilmente alterati dall’abuso sostanze alcoliche.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto