Ristorazione, morto Armando Luccon
PORDENONE. Lutto nel mondo della ristorazione del Friuli occidentale.
Giovedì scorso all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, si è conclusa l’esistenza di Armando Luccon, cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica e maestro del lavoro.
I pordenonesi lo ricorderanno come un uomo che l’ha vissuta con assoluta dedizione al lavoro, investendo capacità, impegno e sacrificio nel settore della ristorazione e lasciando un segno nella storia di Pordenone.
Nato l’11 febbraio 1937 a Panigai, frazione di Pravisdomini, dove suo padre gestiva da tempo un’osteria affacciata sul fiume Sile, a soli 20 anni aprì, proprio a Pravisdomini in piazza Roma, un bar trattoria, che in breve tempo divenne punto di riferimento per gli operatori economici del paese.
Negli anni Ottanta Luccon decise di fare un salto di qualità, trasferendosi a Pordenone, dove assunse la gestione – che resse per sei anni – del bar Municipio, il più prestigioso pubblico esercizio della città a lungo portato avanti da Bruno Redivo, e quindi deil bar ristorante Britannia in piazza della Motta (ora sede della prosciutteria Dok Dall’Ava dei fratelli Martin).
Con la moglie Edda Alpini - che gli dette due figli, Marina e Paolo – ha condiviso oltre 55 anni di sacrificio e lavoro.
Ritiratosi in pensione, a dispetto di un’affezione alle gambe in progressivo sviluppo che ne ha condizionato i movimenti e, negli ultimi anni, lo stato di salute, sino all’ultimo ha assistito il figlio il figlio Paolo nella gestione del ristorante “Pozzo Dipinto” di Valvasone.
Armando Luccon era un uomo forte, di saldi principi, cordiale, onesto e, soprattutto professionale, con l’immancabile papillon e l’aperto sorriso, donato, senza discriminazioni a tutti.
I funerali si svolgeranno a Pordenone questo lunedì, 25 febbraio, alle 15 , nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Roraigrande, dove il giorno precedente, domani, alle 19 sarà recitato un rosario.
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