Ritardi e guasti in calo, il dossier dei pendolari: così cambia Trenitalia

Mercoledì in Regione il tavolo di lavoro con il direttore. Critica l’informazione a bordo e la questione delle biglietterie
Udine 07 Maggio 2014. ritardo treno. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press -Turco
Udine 07 Maggio 2014. ritardo treno. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press -Turco

UDINE. I pendolari l’hanno salutata come l’avvio di una nuova epoca per Trenitalia. Se un mese di monitoraggio è poco per sanare mesi di disagi e soppressioni 32 ritardi superiori ai 10 minuti registrati a febbraio, vale a dire esattamente la metà di quelli segnalati nello stesso mese dell’anno precedente hanno suscitato commenti positivi.

E ancora, tornando alle statistiche, l’88,68 per cento dei treni circolanti è arrivato a destinazione entro i cinque minuti di ritardo. «Un dato – commentano i rappresentanti del Comitato pendolari alto Friuli – che migliora del 4,73 per cento il risultato di gennaio di quest’anno (83,95 per cento) ma ancora lontano dall’ obiettivo contrattuale del 93,46 per cento».

Dal monitoraggio effettuato sulla linea Tarvisio–Udine–Cervignano–Trieste, in febbraio ci sono state cinque soppressioni rilevate, di cui quattro parziali, con tragitti sostituiti da autocorse, un dato in miglioramento sull’anno precedente quando si sono contate sei soppressioni, che erano otto nel febbraio del 2013.

Il trend positivo è stato più marcato nelle ultime due settimane di febbraio, visto che su 220 treni monitorati si è riscontrata una puntualità entro i dieci minuti pari al 95,39 per cento e quelle entro i cinque minuti al 91,70 per cento.

«La rivoluzione annunciata a fine gennaio dal nuovo direttore della Divisione passeggeri regionale Orazio Iacono pare stia dando i primi risultati – osservano i pendolari – febbraio rileva un’inversione del trend negativo con un miglioramento della qualità del servizio ferroviario lungo la linea 15.

Dopo mesi e mesi di dati imbarazzanti – aggiungono – l’analisi dei parametri prestazionali di febbraio rileva un lieve miglioramento della puntualità e dell’affidabilità. Il miglioramento per alcuni collegamenti come ad esempio i regionali 6015 e il 6040 è la conseguenza dell’utilizzo di materiale rotabile più performante (medie distanze al posto delle vetuste e scassate Ale801), come pure la presenza quasi fissa di ispettori a bordo treno pare uno strumento efficace a monitorare la qualità del servizio».

Il monitoraggio realizzato dal Comitato pendolari Alto Friuli è finito in un dossier inviato all’assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro e a Trenitalia, e sarà illustrato al direttore di Divisione regionale Iacono domani alle 11 nel corso di un tavolo di lavoro nella sede della Regione in via Sabbadini.

Dati positivi quindi, accanto ai quali restano delle problematiche che attendono una soluzione. Come l’immissione in servizio dei nuovi otto treni Civity cui se ne dovrebbero aggiungere altri quattro. «La loro attivazione – spiega il componente del Comitato Giorgio Picco – è fondamentale per mandare in pensione elettrotreni che hanno 40 o 50 anni di servizio e che sono responsabili di guasti e problemi anche nelle informazioni ai passeggeri. Il nuovo direttore – precisa – ha preannunciato l’entrata in esercizio dei Civity per la metà di giugno, quando verrà modificato l'orario, ma ci auguriamo che i tempi si accorcino».

Altro settore che richiede correttivi, stando agli esiti del monitoraggio dei pendolari, è quello della comunicazione a bordo treno, insufficiente ancora in numerosi convogli. E poi la questione della biglietteria di Gemona che i pendolari chiedono di riaprire anche in forma integrata con la Saf.

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