Ritorno a 4 vaccini, coperture a rischio
UDINE. Vaccini, si cambia. E rispetto al decreto Lorenzin sarà un passo indietro. Non più dieci profilassi obbligatorie, ma quattro.
È in dirittura d’arrivo la proposta di M5s e Lega che dovrebbe ricalcare il disegno di legge Taverna (M5s) già presentato nella scorsa legislatura e quello Arrigoni (Lega) depositato nei mesi scorsi in Senato. L’obbligo dovrebbe riguardare sole quattro vaccinazioni: antidifterite, antitetanica, antipoliomielite e antiepatite B. Le altre risulterebbero «fortemente raccomandate», ma non si esclude un intervento anche per il vaccino contro il morbillo, visto che l’emergenza non è passata.
A ciò si aggiunge il fatto che per l’iscrizione a scuola basterà l’autocertificazione, mentre l’obbligo di presentare un documento alle Aziende sanitarie previsto dalla legge Lorenzin è stato rimosso.
La circolare – presentata giorni fa dal ministro alla Salute, Giulia Grillo, in conferenza stampa – in sostanza dice che per i bambini e i ragazzi con età compresa tra 6 e i 16 anni è da considerarsi valida la documentazione già presentata per l’accesso all’anno scolastico 2017-2018 nel caso in cui non siano previste nuove vaccinazioni o richiami (nel caso di una prima iscrizione deve essere invece presentata l’autocertificazione).
Per i bambini con età compresa tra 0 e 6 anni deve, invece, essere presentata una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione, che può essere compilata autonomamente dalla famiglia. La stessa Grillo ha sostenuto che la circolare non favorirà i “no vax” perché l’autocertificazione è comunque un atto ufficiale e nel caso di falso si commetterebbe un illecito. Non è però ancora chiaro come saranno svolti i controlli a campione e con quale estensione.
Il tema è caldo anche in Fvg dove esiste un nucleo molto forte di “irriducibili” che per tutto l’anno non si sono presentati alle Aziende sanitarie per assolvere agli obblighi di legge. Si tratta di più di 8 mila famiglie che rischiano sanzioni pari a 167 euro. Di queste 5 mila hanno bambini dai 0 ai 6 anni. Il provvedimento dell’ex ministro Lorenzin ha spinto però un numero elevato di famigli verso le vaccinazioni, migliorando un tasso di adesione che, in Fvg, era particolarmente basso, tanto da annoverare la nostra regione tra quelle con le coperture più basse.
Il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, non vuole entrare nel merito della proposta di legge e si limita a dire che «il Governo avrà sicuramente elaborato un documento sulla base di indicazioni scientifiche». «Io sono convinto che i vaccini abbiano costituito un ottimo elemento per la prevenzione, ma allo stesso tempo – spiega – non possiamo usare la clava o la cultura dell’imposizione. Non è così che si aumenta la cultura della prevenzione».
E aggiunge: «Non credo alla medicina fai da te e a quella della facile lettura su internet che determinano le fake news. Io credo ai medici, alle loro indicazioni. Ma allo stesso tempo credo alle regole. E nel momento in cui il nuovo Governo stabilirà il decreto noi ci adegueremo come è successo perla precedente norma. Non possiamo metterci di traverso allo Stato e abbiamo pieno rispetto delle regole che vengono stabilite».
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