Rivierasca, il Comune apre alla chiusura il sabato pomeriggio e la domenica
Il Comune apre alla chiusura il sabato pomeriggio e alla domenica, ma di fatto non ci sono a oggi proposte concrete per animale l’area tra la Rivierasca e la Santissima nel breve termine. Tutto sembra affidato alla buona volontà della associazione. Quanto all’ipotesi chiusura resta confermato quanto stabilito dal piano della mobilità urbana di prossima approvazione: nessuna chiusura – nemmeno inversione del senso di marcia – fino alla realizzazione della bretella sud e ai relativi monitoraggi. Se ne riparla, quindi, non prima del 2020.
Solo weekend. Ci ha pensato il comandante Arrigo Buranel ha spegnere facili entusiasmi dopo il successo dello scorso weekend. «La festa è andata benissimo, non abbiamo avuto problemi di violenza. Però sia chiaro: con l’attuale viabilità il sistema di via Pola, via Cappuccini e via San Giuliano non sarebbe in grado di sopportare il traffico durante i giorni feriali». Tradotto: solo il sabato pomeriggio (la mattina ci sono le scuole e il mercato) e solo la domenica. A confortare la tesi è stato anche l’assessore Bruno Zille: «Durante la settimana nelle ore di punta passano su via Rivierasca 1200 auto. La domenica circa 300».
Voglia di fiume. Come hanno ribadito l’amministrazione (sindaco Pedrotti, assessori Zille e Conficoni) e le associazioni (Pro Pordenone, Pro loco, Sei di Pordenone se e Gommonauti, solo per citare le principali), la festa ha però sancito la voglia della città di riappropriarsi di quello spazio. Lo dimostrano per esempio le 1500 persone in barca sul fiume – «come nell’adunata degli Alpini e abbiamo dovuto mandare via gente» – e le gite di luglio già esaurite. «Ad agosto abbiamo raddoppiato i corsi di canoa e anche là la risposta è stata alta» ha aggiunto Conficoni. Promossa anche l’intuizione di Zille di raccordare lungofiume e centro storico.
Volontariato. La festa del Nonsel è stata un successo sia per la formula di festa popolare e senza costi per la famiglia in un momento di crisi – «formula che va mantenuta assolutamente» hanno convenuto Gian Franco Tonus (Pro loco), Alessandro Da Re e Paolo Marson (Sei di Pordenone se) e Giuseppe Pedicini (Pro Pordenone) – sia per l’impegno di centinaia di volontari. Anche se dalle associazioni il monito è stato chiaro: «Serve più impegno da parte di alcuni, altrimenti meglio che lascino stare. Patti chiari e amicizia lunga». Altro neo la sovrapposizione dell’evento di Ersa in piazza XX settembre. «Noi eravamo disponibili a lavorare assieme» hanno ribadito le associazioni.
Prospettive in stand-by. Se nel breve termine l’unica soluzione praticabile, in assenza di viabilità alternativa, è quella di usare la Rivierasca nel fine settimana per gli eventi – anche l’imbarcadero è stato promosso come arena naturale del fiume – di contenuti per ora non si parla. Il sindaco ha chiesto al manager di Sviluppo e territorio, Andrea Malacart, un ragionamento sugli eventi che ci sono. Ma idee concrete da parte dell’amministrazione non ne sono state lanciate.
Comitato. Nell’incontro con il comitato di Borgomeduma (476 firme contro), con tutta la pazienza del caso l’assessore Bruno Zille e il mobility manager Massimiliano Manchiaro, hanno ribadito una volta di più che la chiusura della Rivierasca in modo definitivo sarà valutata solo dopo la realizzazione della bretella sud, l’aumento degli spostamenti in bicicletta e del trasporto pubblico locale. Il piano della mobilità indica l’intervento come possibile solo tra cinque anni.
Problema velocità. Se su alcune soluzioni tecniche i residenti sembrano divisi – una parte vorrebbe il ripristino del doppio senso in via San Giuliano osteggiato invece da chi abita su quella strada – tutti sembrano concordare sulla necessità di interventi di moderazione del traffico in via Mestre e via Nuova Di Corva. Manchiaro ha ribadito che saranno fatti dei rilevamenti con le piastre mobili per poi precedere controlli mirati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto