Rivignano, casa di riposo ferma da troppi anni

Botta e risposta tra minoranza e sindaco sulla nuova struttura da 120 posti La gestione della Casa albergo passa da Codroipo all’Umberto I di Latisana

RIVIGNANO. A 14 anni dall’inizio dell’iter per la nuova casa di riposo di Rivignano, la struttura, data per terminata lo scorso autunno, in realtà non parte.

Complesse le ragioni per cui la residenza per anziani, che si prevede interesserà 120 degenti e circa 90 operatori, oltre all’indotto, rischia di restare la classica cattedrale nel deserto. Se - come auspicato - sarà avviata, assorbirà l’attuale Casa albergo comunale. Per la quale si è assistito al passaggio dalla gestione Asp di Codroipo a quella di Latisana. «Sono 21 gli anziani - precisa l’assessore competente Vanessa Vello -, parzialmente autosufficienti, ospitati nella struttura costruita tanti anni fa dalla frazione e di proprietà del Comune. Negli ultimi mesi del 2012, vista la complessa situazione verificatasi all’Asp Moro, abbiamo chiesto impegno circa il mantenimento del personale in servizio, dipendente Socialteam. Poiché tali garanzie non sono arrivate, la convenzione è stata risolta e la gestione affidata all’Asp di Latisana, che invece ha dato tale assicurazione». Il personale resta inquadrato in Socialteam, che è partecipata pure dell’Asp Umberto I, come precisa il direttore dottor Impagnatiello.

Quanto al nuovo edificio, bloccato per anni sull’autorizzazione regionale, vertenza che si è risolta al Consiglio di Stato, è stato avviato dalla società costruttrice Residences happy senior per 12 milioni di euro, con la partecipazione simbolica (15 mila euro restituibili) dei Comuni di Rivignano, Pocenia e Teor. Mancherebbero circa 400 mila euro per il completamento, ma nulla si muove ed è in allarme la minoranza consiliare.

Sostiene infatti il consigliere Giovanni Colle: «In campagna elettorale il sindaco Mario Anzil ha assicurato che si sarebbe terminata la casa di riposo, ma il tempo passa e nulla accade. Non si può lasciare un’opera inutilizzata, in pieno centro, con rischio di degrado dell’edificio, oltre che un’occasione mancata di servizi e sviluppo». E l’ex sindaco Paolo Battistutta, pure all’opposizione: «L’amministrazione è rimasta immobile sulla nuova casa di riposo, considerandola iniziativa privata, non tenendo in debito conto l’interesse pubblico che invece la realizzazione comporta. C’è il pericolo poi che il ritardo annulli la possibilità di mantenere il contributo regionale per l’acquisto degli arredi».

Respinge l’accusa di disinteresse il sindaco Anzil: «Il nostro interessamento è anzi fortissimo. Come siamo riusciti a sbloccare nel 2010 l’ok della Regione, così ora stiamo facendo opera di facilitazione nella trattativa tra la proprietà, un pool di banche facente capo a Mediocredito e chi completerà e gestirà la struttura. Conto di avere notizie positive a breve».

Paola Beltrame

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