Roberto Pavan, il naturalista che salva le orchidee selvatiche

SACILE. È l’uomo che salva le orchidee selvatiche dall’estinzione: Roberto Pavan, naturalista del gruppo sacilese, si dedica al sito Bodegan. Dove controlla la fioritura di rare specie come le...

SACILE. È l’uomo che salva le orchidee selvatiche dall’estinzione: Roberto Pavan, naturalista del gruppo sacilese, si dedica al sito Bodegan. Dove controlla la fioritura di rare specie come le orchidee di campo, l’“Euphrasia marchesetti” e la “Gentiana pneumonanthe” che invece è una pianta erbacea e perenne ma sempre una specie protetta.

«L’associazione Naturalisti ha acquistato forse 40 anni fa il Bodegan – ha detto Pavan –. Circa tremila metri quadrati di prato umido, importante per la presenza di specie rare come le orchidee selvatiche. Altre specie introvabili altrove, sono in questi campi».

Il Bodegan è una località incardinata tra i campi al confine tra i comuni di Fontanafredda e Sacile, che funziona come un laboratorio per specie protette. «Dopo l’ultima glaciazione, in pianura e vicino alle risorgive si è formato un microclima speciale – ha percorso in sintesi Pavan –. Quello giusto che permette a certe specie di solito presenti in montagna a quote alte, di trovare una temperatura ideale per crescere a livello del suolo. Al Bodegan c’è un microclima speciale e un habitat umido». Ideale per le orchidee di campo. «Le “orchis palustris” sono i nostri gioielli e nel campo crescono anche piante carnivore – ha indicato il naturalista –. Si tratta della pinguicola alpina che cattura gli insetti con le sue foglie vischiose. Bodegan è davvero un posto unico: da tutelare».

Le orchidee selvatiche si scoprono in mezzo a quella che Pavan chiama ridendo l’erba “unta”, poi si ammira la bellezza dell’“Euphrasia Marchesetti”, alta fino a 20-25 centimetri dai piccoli fiori screziati di violetto che fiorisce per circa dieci giorni a primavera. Scoperta alla fine del 1800 nelle paludi costiere del Lisert, vicino a Monfalcone, è una specie endemica che presenta la maggior parte del proprio raggio in Friuli e Veneto orientale. Specie caratteristica delle torbiere alcaline e delle stazioni più igrofile ed aperte delle prateria a Molinia della pianura e della fascia collinare, ha la particolarità di essere l’unica specie annuale tra le piante della torbiera alcalina: compie tutto il ciclo vegetativo nell’arco di poche settimane.

«Le specie protette sono legate ad habitat aperti e luminosi: tollerano male l’accumulo di sostanze vegetali morte – ha aggiunto Pavan –. Per questo manteniamo i tagli periodici con il “sugo di gomito” di volontari». Il problema ciclico è quello dei rifiuti. «Si sono verificati episodi spiacevoli di abbandono dei rifiuti – ha denunciato il naturalista – da parte di ignoti». (c.b.)

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