Roghi nel Pordenonese, la pioggia non basta a spegnere tutti i focolai
MANIAGO. L’abbondante pioggia caduta nella notte e pure nella mattinata di ieri non è riuscita a spegnere completamente i fronti di fuoco che stanno devastando la montagna pordenonese.
Anche se non sono state individuate fiamme, diverse colonne di fumo ieri hanno continuato ad alzarsi dai rilievi da Cimolais ad Andreis, da Tramonti di Sotto a Vito d’Asio. L’emergenza incendi, che dura ormai dai tredici giorni, non può dunque dirsi ancora rientrata e nella mattinata odierna prenderanno il via nuovi monitoraggi sui vari fronti di fuoco da parte delle squadre antincendio.
Sulla base dei risultati delle verifiche, si valuterà poi come procedere, e soprattutto se far entrare di nuovo in azione i mezzi aerei, che riprenderanno a scaricare grandi quantitativi d’acqua nel tentativo di domare le fiamme una volta per tutte.
Gli uomini dell’antincendio, lunedì sera, erano molto fiduciosi che la pioggia si potesse rivelare risolutrice. Ieri, hanno dovuto ricredersi almeno in parte e oggi arriverà il verdetto definitivo.
Cinquanta millimetri di precipitazioni nella zona di Cimolais e tra i settanta e gli ottanta ad Andreis, Vito d’Asio e Tramonti di Sotto non sono bastati per mettere la parola fine a un’emergenza che sta mettendo a dura prova il territorio montano, e pure i soccorritori, dalla forestale ai volontari.
Come hanno riferito gli uomini della Protezione civile, sono presenti ceppaie più consistenti che si faticano a spegnere: al loro interno, infatti, il fuoco continua ad alimentarsi, complice il vento.
Lunedì, comunque, dopo un’intensa giornata di lavoro dei mezzi di soccorso, la situazione sui vari fronti era parsa sotto controllo. Dal Maniaghese allo Spilimberghese, i roghi risultavano contenuti: in serata i perimetri erano stati circoscritti e le operazioni dei mezzi aerei si erano concentrate nello spegnimento degli ultimi focolai rimasti attivi.
Sulla base di questo, oggi non dovrebbero presumibilmente esserci sorprese. Soltanto dopo che i velivoli avranno sorvolato le zone, comunque, se ne avrà la certezza.
Sul monte Pal Piccolo, a ridosso del confine tra Italia e Austria, al contrario, la situazione sembra ormai definitivamente risolta. Quanto all’impiego dei mezzi aerei, nei giorni scorsi si era diffusa la notizia di un limite operativo temporale per i Canadair.
Si vociferava, infatti, che questi velivoli non potessero entrare in azione dopo le 16.30: un fatto che ha incuriosito parecchi, in quanto si faticava a capirne le motivazioni. La base di Aviano, però, ha fatto sapere che non esistono limiti temporali di questo genere, considerato che si tratta di voli di emergenza.
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