Rogo e sospetti, capannone distrutto a Udine FOTO

Aperto un fascicolo in Procura, si indaga sull’origine dolosa. I danni potrebbero ammontare a mezzo milione di euro

UDINE. A scorgere i bagliori delle fiamme che si levavano alte in via Rizzolo è stato per primo un passante. Quando la pattuglia delle Volanti è arrivata sul posto, una manciata di minuti prima delle 2 l’altra notte, il rogo alla Pegaso srl stava divorando tutte le strutture tanto che, in capo a poche ore, il tetto è collassato travolgendo l’intero edificio.

C’è il sospetto del dolo sull’incendio che ha distrutto lo stabilimento diripetto alla piattaforma ecologica della Seap, a Paderno. A far luce sulle cause del rogo, saranno le indagini, avviate dagli uomini della Squadra mobile con l’ausilio dei Vigili del fuoco e coordinate dalla Procura di Udine.

«L’edificio è stato posto sotto sequestro – conferma il capo della Procura della Repubblica Antonio Biancardi –. Abbiamo aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di reato per incendio doloso».

Al momento, non è facile stabilire da dove siano partite le fiamme che hanno distrutto un migliaio di metri quadrati di fabbricato di proprietà di Marco Fella, concesso in locazione all’azienda Pegaso srl, che si occupa di logistica e trasporti e lavora per la Divani&Divani.

Parte dello stabile era adibita a magazzino, nel quale erano stipati divani e poltrone, parte del materiale era accatastato all’esterno. Una porzione dello stabile, inoltre, a suo tempo era stata adibita a officina meccanica, mentre alcuni vani erano stati concessi in affitto allo studio Villa che li utilizzava come archivio per conservare documenti relativi alle aziende finite in liquidazione. Fallimenti risalenti a più di una decina di anni fa.

Quando le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate in via Rizzolo, le fiamme si levavano già alte sull’intero fabbricato, circondato da strutture perimetrali in acciaio che si sono deformate a causa delle altissime temperature e sovrastate da lastre in cemento precompresso, crollate dopo poche ore.

Principale preoccupazione dei vigili del fuoco, presenti con sei squadre e una ventina di uomini, è stata quella di impedire che le fiamme si estendessero ai fabbricati adiacenti e di bloccare l’eventuale dispersione di fibre di amianto dalle strutture di copertura.

Sul posto anche il proprietario Fella e il titolare della Pegaso Silvano Traversa. Pur avendo riportato la situazione sotto controllo in capo a poche ore, i pompieri sono stati impegnati anche nella giornata di ieri per le opere di smassamento. Il bilancio dei danni deve essere ancora stilato, ma, secondo una prima stima, potrebbe sfiorare il mezzo milione di euro.

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