Roma ignora i rimborsi Imu al Fvg

Nel decreto non sono citate le Regioni autonome per la compensazione del minor gettito. Peroni: pronti a intervenire

UDINE. Il decreto Imu, firmato da Giorgio Napolitano sabato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo stesso 31 agosto, ignora le regioni a statuto speciale. O meglio, ignora una parte di esse nella sezione che fa riferimento ai 2 miliardi 327 milioni e 340 mila euro previsti per il 2013 e ai 75 milioni 706 mila euro per il prossimo anno iscritti a bilancio a titolo di compensazione per i comuni, le regioni ordinarie e Sicilia e Sardegna in relazione al minor gettito che verrà garantito loro dall’eliminazione della tassa sulla casa decisa dal governo Letta.

Valle d’Aosta, le province autonome di Trento e Bolzano e il Friuli Venezia Giulia, infatti, non soltanto non vengono citate all’interno del decreto, ma non viene nemmeno stabilito se la compensazione sarà garantita direttamente dalla prossima legge di stabilità nazionale oppure se i quattro enti a statuto speciale dovranno procedere a una trattativa diversa, e separata, con Roma.

Una notizia che, in ogni caso, pare per ora non preoccupare troppo l’assessore regionale alle finanze Francesco Peroni il quale, tuttavia, ha chiesto immediatamente delucidazioni agli uffici di Trieste per capire quali mosse intraprendere nei prossimi giorni.

«Noi come Regione autonoma – ha detto l’assessore – siamo vincolari a una disciplina legislativa distinta rispetto alle realtà ordinarie. I rapporti tra Roma e Trieste da sempre sono gestiti in base a percorsi diversi rispetto a quelli che caratterizzano le regioni ordinarie, ma che portano comunque a un epilogo comune e omogeno tra gli enti locali. Invito tutti, quindi, a non farsi prendere dal panico nella consapevolezza, comunque, di aver immediatamente chiesto delucidazioni in materia agli uffici regionali per poter ottenere un quadro completo della situazione».

Ma quanto costerebbe al Friuli Venezia Giulia la mancata compensazione del gettito decisa dal decreto Imu? Sicuramente tanto se si pensa che, in base ai calcoli effettuati dalla provincia autonoma di Trento, qualora non si arrivasse all’ottenimento di un accordo con il governo centrale, la giunta guidata da Alberto Pacher sarebbe costretta a cercare circa 25 milioni di euro all’interno del proprio bilancio per evitare il taglio dei servizi erogati dai comuni e mantenere lo standard sin qui erogato.

E tenendo in considerazione che gli statuti speciali delle quattro realtà amministrative coinvolte prevederebbero una contrattazione diretta con il governo centrale, esiste comunque la possibilità che la compensazione possa essere erogata, come avvenuto nel passato recente all’atto dell’abolizione dell’Ici decisa dal governo Berlusconi, tramite la legge di bilancio nazionale.

«Non voglio credere – ha concluso Peroni – che ci possano essere trattamenti disomogenei a seconda della regione interessata e del peso specifico dei diversi enti a livello nazionale. Noi, come Friuli Venezia Giulia, siamo titolari della funzione finanziaria e non ritengo la nostra assenza all’interno del decreto Imu come una prassi strana e allarmante».

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