Roveredo in Piano, spari nella riserva di caccia vicino alle case: paura tra i residenti

L’area in prossimità della zona residenziale di via Garibaldi è adibita all’attività venatoria, ma è molto frequentata da runner e famiglie. Allertati i carabinieri

Ilaria Purassanta
Il boschetto nelle campagne dietro alla zona residenziale di via Garibaldi e uno dei cacciatori impegnati nella battuta
Il boschetto nelle campagne dietro alla zona residenziale di via Garibaldi e uno dei cacciatori impegnati nella battuta

Gli spari di una battuta di caccia sono stati uditi nella mattina di lunedì 30 dicembre dai residenti in un boschetto, nella campagna retrostante alla zona residenziale di via Garibaldi, a Roveredo in Piano.

Si tratta di una area adibita in realtà ad attività venatoria. È molto frequentata però durante tutto l’anno da runner, famiglie, proprietari di cani a passeggio. La vicinanza alle abitazioni della battuta di caccia ha messo in allarme i residenti, che hanno allertato i carabinieri della stazione di Fontanafredda e la polizia locale di Roveredo in Piano.

Lorena Castellet, dal confine della sua proprietà, ha visto uno dei cacciatori, di spalle, che sparava verso il boschetto. A spanne ha stimato che si potesse trovare a più di una quarantina di metri di distanza dalla recinzione del giardino, ma ha sottolineato che si tratta di un calcolo in ogni caso approssimativo.

Ha sentito anche altri spari dentro al boschetto e ha visto pure altri cacciatori, accompagnati da cani senza guinzaglio. Un altro residente ha contato dieci cacciatori in tutto. Intorno alle 9.30 Castellet ha avvisato i carabinieri della stazione di Fontanafredda, che hanno inviato poi sul posto una pattuglia a effettuare un controllo. I militari dell’Arma hanno ascoltato i presenti.

«C’erano persone che tagliavano la legna e altri che camminavano – ha raccontato Castellet –. Un residente che stava tornando a casa ha dovuto cambiare strada perché c’erano i cacciatori». Da anni non si sentiva più sparare nelle campagne dietro a via Garibaldi.

I carabinieri di Fontanafredda hanno raccolto le preoccupazioni dei residenti per la vicinanza alle case. Ai cacciatori i militari dell’Arma non hanno mosso contestazioni. Hanno appurato che  era una giornata di caccia consentita e che l’area della battuta è inquadrata in una riserva venatoria.

I cacciatori hanno spiegato che erano tutti esperti e che avevano mappato accuratamente la presenza delle persone nelle zone limitrofe. Gli spari sono stati segnalati da altri residenti anche alla polizia locale di Roveredo in Piano. «La pattuglia è andata sul posto a fare una verifica ma non ha più trovato nessuno, nemmeno le auto parcheggiate che erano state segnalate» ha puntualizzato il sindaco di Roveredo in Piano Paolo Nadal, interpellato. Il primo cittadino ha annunciato che farà degli approfondimenti sulla situazione.

Castellet, che è anche avvocato, si è riservata di presentare un esposto in procura affinché sia anche indagata l’opportunità della destinazione ad attività venatoria di un’area così prossima a un quartiere residenziale.

Spetterà ai carabinieri verificare se siano state seguite tutte le regole venatorie nel caso specifico.

L’esercizio venatorio è disciplinato da una normativa nazionale, la legge 157 emanata l’11 febbraio 1992. All’articolo 21 la normativa fra l’altro vieta la caccia nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione e a distanza inferiore a cinquanta metri dalle strade; vieta anche la caccia a rastrello in più di tre persone, ovvero quando i cacciatori procedono a semicerchio facendo levare in alto la selvaggina. 

 

 

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