“Ruba” 6 mila metri cubi di gas: condannato
PRATA. In un anno e mezzo avrebbe sottratto 6 mila metri cubi di gas metano (per un valore di circa seinila euro) semplicemente rompendo i sigilli dell’abitazione di Prata in cui aveva preso alloggio: con questa accusa Fabio Pessotto, imprenditore di 40 anni di Brugnera, ieri mattina è stato condannato dal giudice monocratico Patrizia Botteri. Pessotto, difeso dagli avvocati Pietro Ragogna e Fabiano Filippin, è stato sanzionato con 8 mesi di reclusione e 450 euro di multa, pena sospesa.
I fatti risalgono al 2005 quando il giovane affitta un appartamento a Prata. Sino al 31 dicembre dell’anno successivo non accade nulla di particolare. Il ragazzo fa decadere il contratto di locazione e si trasferisce. Dopo vari mesi la casa viene riaffittata e il nuovo inquilino si reca all’Italgas per la stipula della fornitura.
È in quel momento che il tecnico del gas scopre che sulla carta quel contatore è inattivo dal 2005, ma che all’appello mancano circa 6 mila metri cubi di metano. Scatta la denuncia ai carabinieri del paese e Pessotto finisce nel registro degli indagati.
Ieri mattina l’epilogo con la condanna. Il pubblico ministero Patrizia Cau aveva chiesto 7 mesi di reclusione e 300 euro di multa. La società del gas non si è invece costituita parte civile. La difesa ha già annunciato appello per dimostrare la buona fede dell’assistito.
Secondo i legali, Fabio Pessotto era un agente di commercio che spesso viaggiava all’estero. La sua unica responsabilità sarebbe quella di detenere l’intestazione formale del contratto di affitto. Durante il dibattimento si è cercato di evidenziare come l’alloggio di Prata fosse in realtà riconducibile a una società della famiglia del ragazzo e che quest’ultimo mai ci aveva abitato o lo aveva utilizzato personalmente.
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