Rumore, la protesta degenera a Sacile

Un’anziana signora ha avuto un malore in via della Pietà durante un raid. Molti cittadini: adesso basta

SACILE. È di nuovo guerra del rumore in riva al Livenza con tanto di minacce e ritorsioni. La “bravata” messa in atto in via della Pietà in danno di Balilla Sandrin ha però rischiato di finire in tragedia. Un’anziana vicina di casa, infatti, ha avuto un malore al punto da richiedere l’intervento dei sanitari. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio ma la gravità del fatto è di tutto evidenza alla faccia di chi continua imperterrito a praticare il gioco delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.

L’avvio delle iniziative estive con appuntamenti serali, come è noto, ha di nuovo dato la stura a proteste e polemiche da parte dei residenti. A farsi portavoce del malumore di chi abita in centro Balilla Sandrin che nella vetrina del suo negozio-officina di via della Pietà ha esposto due cartelli in cui chiede all’amministrazione di applicare divieti sul modello di quanto fatto, da molti anni, a Venezia.

Non l’avesse mai fatto. Su Facebook si è scatenata la caccia all’eretico con grida di vergogna e l’invito ad vivere a Venezia. A tutto questo, inoltre, si è aggiunto l’annuncio di un sit-it di protesta con cori, fumogeni, pentole e “disastro” fuori dal negozio sulla strada. Promesso: detto e fatto.

La bravata è, infatti, stata puntualmente eseguita come anticipato sul social newtwork in prima serata con petardi, strombazzamenti, grida, sgommate di motorini, a due passi da piazza del Popolo senza che nessuno intervenisse. Balilla Sandrin si è limitato a chiamare i carabinieri, che hanno “glissato” sull’episodio, mentre l’anziana vicina ha rischiato di salutare anzitempo i suoi rumorosi, giovani, concittadini.

Nessuno è intervenuto nonostante il giornale quello stesso giorno portasse questo titolo: “Faremo un sit in di protesta in strada”. Venerdì, invece, Francesco Morabito, sotto il titolo “Diciamo no al coprifuoco” dichiarava riferendosi a Sandrin «mi sembra stia perdendo il buon senso». Il quale Balilla Sandrin, storico negoziante sacilese, confuso ed abbattuto, sta pensando a chi glielo ha fatto fare di mettere il naso fuori dalla porta di casa o meglio sarebbe dire il cartello in vetrina.

«Eppure – commenta amaramente – a fronte di tante lamentele ricevute mi sembrava di aver fatto la cosa giusta». Dell’argomento rumore a Sacile si discute da tempo e c’è chi vuole la città silenziosa e chi animata. «Sacile non è una città di vecchi” è stato, ad esempio, lo slogan di una iniziativa promossa dai fautori della movida locale. I fan della città quieta invece, invocano l’applicazione di norme e divieti con misurazione dei decibel in occasione delle iniziative.

È certo, però, che a Sacile ormai si discute e si polemizza per qualsiasi cosa anche per una gara ciclistica in notturna come accaduto venerdì scorso. Non a caso il sindaco Roberto Ceraolo ha sottolineato che bisognerebbe avere un po’ più di misura tenendo conto delle esigenze di ognuno.

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