Ruspe all’ex caserma Bertolotti Nell’area sorgerà un museo

/ pontebba
Sono i simboli del “tempo che fu” e che non ritornerà. E adesso, per loro è giunto il capolinea. Sono cominciate a Pontebba le demolizioni delle ex caserme militari, con le aree interessate pronte a essere dedicate ad altre destinazioni.
La prima a “cadere” è stata la Fantina, sita in via Verdi, dove le operazioni sono cominciate già nello scorso mese, per concludersi poi negli scorsi giorni. «Qui – racconta il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi – saranno ricavati otto lotto edificabili, sui quali saranno create villette residenziali. Ciò va incontro alle esigenze manifestate da molte giovani coppie, che desiderano costruirsi qui la loro casa. In questo modo, l’amministrazione darà loro una risposta».
La Fantina occupava un’area di circa 10 mila metri quadrati. Lavori di demolizione partiti anche per l’ex caserma Zanibon, sempre in via Verdi. Rimangono in piedi ancora due strutture, ma il grosso dell’intervento è stato completato. L’area sarà destinata a diventare zona turistico-residenziale «e confidiamo di trovare investitori – prosegue il primo cittadino – per creare una struttura ricettiva. La posizione è strategica, poiché si trova vicino alla pista ciclabile». Primi passi anche per l’ex caserma Bertolotti di via Cavour, dove si sta demolendo il corpo principale: rimarranno soltanto il garage e i magazzini. L’intenzione è quella di creare la sede del museo della Grande guerra gestito dall’associazione locale “Quello che le montagne restituiscono” e offrire una sede alle associazioni pontebbane.
«Il progetto prevede inoltre di creare un’area camper e un’area di sosta attrezzata per i numerosi appassionati di bici che passano nelle vicinanze, dato che anche in questo caso la ciclovia non è lontana», sintetizza il primo cittadino. I lavori comportano un onere di 1,7 milioni, ma la cifra non è sufficiente: il Comune di Pontebba ne ha chiesti altri 500 mila durante la visita della scorsa estate del governatore Massimiliano Fedriga «e la Regione ci ha promesso di rimanere al nostro fianco per completare l’iter», aggiunge il sindaco. Restano in ballo, oltre alle tre caserme, anche 17 alloggi di proprietà del Demanio militare in condizioni precarie.
«Sappiamo che l’amministrazione regionale sta lavorando per consentirci di acquisire queste strutture, in modo tale da intervenire pure in questo contesto – conclude Buzzi –. La strada è quella di riqualificare le aree militari dismesse, abbiamo già fatto un primo passo importante con la demolizione delle tre caserme e ora speriamo di poter concretizzare gli altri progetti che abbiamo in testa». —
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