Saccheggiato l’atelier dello juventino Padoin

GEMONA DEL FRIULI. Maxi-furto all’atelier del gemonese Simone Padoin in Lombardia. L’idolo del calcio locale, giocatore della Juventus, ha appunto un atelier che porta il suo nome in una frazione di Seriate, paese della val Brembana, a pochi chilometri da Zingonia, paese dove ha sede il centro sportivo dell’Atalanta Bergamasca, la società di calcio in cui Padoin, partendo da Gemona, si trasferì adolescente. L’atelier si trova in località Cassinone, in via Pastrengo.
I banditi, per entrare nell’esercizio commerciale, gestito dalla moglie di Padoin, la signora Valentina, hanno utilizzato a mo’ di ariete un Suv, con il quale hanno sfondato la saracinesca e la vetrata d’ingresso. I banditi in azione sono stati nel fine settimana almeno una decina. Alcuni erano dentro il Suv, altri invece si trovavano all’esterno, molto probabilmente a bordo di un’altra vettura adoperata per la fuga.
Le telecamere dell’atelier hanno immortalato i banditi in azione. Tra i vestiti rubati e quel che hanno provocato, i danni superano la stima di 150 mila euro. L’azione è stata fulminea, essendo durata poco più di due minuti e mezzo. Sono in corso le indagini da parte degli inquirenti.
Simone Padoin nasce a Gemona del Friuli il 18 marzo 1984. Dopo aver iniziato la carriera agonistica con la squadra giovanile del Donatello di Udine, nel lontano 1999, quindi all’età di 15 anni, approda nelle giovanili dell’Atalanta, la squadra più importante di Bergamo, universalmente riconosciuta come la società che cura meglio il settore giovanile in Italia. Poi gioca a Vicenza per 4 anni dal 2003 al 2007, quindi torna alla casa madre, l’Atalanta, dove debutta nella massima serie. Risale al 2012 il passaggio alla Juventus, voluto fortissimamente dall’allenatore Antonio Conte, che gli trova un posto a centrocampo. Vincendo subito lo scudetto. Per il bis manca un solo punto. È in odore di nazionale.
Rosario Padovano
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