Sacile, Finanza addio: la brigata trasferita a Pordenone
SACILE. Sacile è rimasta senza Guardia di finanza. L’ipotesi anticipata dal Messaggero Veneto a fine 2012 è diventata realtà molto prima del previsto con la brigata sacilese della Gdf spostata a Pordenone.
I tagli alle spese nella pubblica amministrazione hanno, more solito, colpito Sacile. La notizia di un possibile trasloco della brigata di Sacile della Guardia di finanza era emersa a novembre dello scorso anno. Un’ipotesi, si diceva allora, frutto della spending review varata dal Governo Monti.
Le voci relative alla possibile chiusura della sede di via Villorba non avevano trovato conferma nei vertici provinciali delle Fiamme gialle ma erano arrivate sino a Roma in seguito ad un’interrogazione presentata in commissione alla Camera dei deputati dall’allora onorevole Manlio Contento (Pdl).
A pesare sulla scelta, ancora la volta, la vicinanza di Sacile col capoluogo provinciale, che già in passato ha comportato sacrifici di servizi per la città del Livenza pur sempre seconda per popolazione a livello provinciale e sesta in regione in questa particolare classifica.
In ogni caso appare discutibile il trasferimento da Sacile della Guardia di finanza proprio nel momento in cui il Governo ha dichiarato lotta all’evasione fiscale che, come dimostrato da fatti accaduti nel recente passato nel territorio segnato dall’alto corso del fiume Livenza, appare consolidata realtà a vari livelli sia relativamente a singoli cittadini che nei settori industriale e commerciale.
Conferme al riguardo sono venute anche nei controlli effettuati a Sacile. Sul piano operativo quindi il trasferimento della brigata sacilese della Guardia di finanza si prospetta come una perdita sicuramente importante. Per la città, inoltre, rappresenta indubbiamente un declassamento per il ruolo rivestito a livello mandamentale sui cui recupero ha molto investito l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Ceraolo con risultati sinora modesti.
Il corpo intercomunale di polizia locale tra Sacile e Caneva (Brugnera ha fatto marcia indietro) non vale certo la perdita della Guardia di finanza. Sul piano dei servizi, altresì, è un ulteriore segno negativo di un elenco ormai già lungo. Impietoso al riguardo il paragone con la Sacile di fine Ottocento che poteva vantare, ad esempio, la pretura, il carcere, un ospedale con più posti letto dell’attuale, scuole allora all’avanguardia mentre oggi è costretta a subire la nascita, obtorto collo, di un mega istituto comprensivo.
Il settore scolastico, del resto, sin qui fiore all’occhiello cittadino, comincia a perdere colpi per non parlare del commercio, della stazione e della linea ferroviaria Sacile-Gemona (dove i treni ormai non transitano più, dopo il deragliamento del Minuetto la scorsa estate), dei servizi socio-sanitari (recente il caso dell’ambulanza traslocata a Pordenone invece di stazionare nottetempo in riva al Livenza), del servizio postale oggetto di lamentele a ripetizione.
Da tempo se ne sono andate le sedi dell’Enel e dell’Italgas, le caserme sono chiuse (unico retaggio il 7º reggimento trasmissioni) quando, invece, un tempo i giovani di tutto il Friuli arrivavano a Sacile per sostenere la visita di leva al Distretto militare (l’immobile oggi sta cadendo a pezzi) e personaggi come lo scrittore Gesualdo Bufalino e lo showman Fiorello prestavano il servizio militare in riva Livenza.
Nel frattempo in Municipio si continua a promettere la caserma dei vigili del fuoco.
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