Sagra dei osei: venduti 16 mila biglietti, ora si tagliano i costi FOTO

Incasso di 80 mila euro, 22.500 il contributo del Comune di Sacile, scatta la spending review. Quest’anno niente pranzo con le autorità, offerto un rinfresco in San Gregorio

SACILE. Flussi allineati alla sagra 2012: ieri a Sacile, conti a braccio sull’incasso 2013. «Circa 16 mila biglietti staccati – dicono nelle casette-dogana i soci della Pro a microfoni spenti –. Incasso probabile di 80 mila euro, se va bene il conto moltiplicato per 5 euro a biglietto». Gli imbucati e clandestini, sono in aumento.

Il preventivo di spesa 2013 era stato anticipato dalla presidente Pro Franca Busetto. Un anno di sobrietà, per l’impoverimento dei fondi pubblici e la fuga degli sponsor privati.

«Preventivo di 137 mila euro – Busetto ha tagliato le spese della sagra 2012 che toccano a bilancio annuale, 146.214,10 euro –. Gli sponsor non sono quelli di una volta». Tanti si sono defilati, ma il Comune di Sacile è fedele al contributo. Caso mai, l’ha limato per ragioni di stretta economica e di spending review: 22.500 gli euro “girati” alla Pro.

I primi conti “di pancia” per fare quadrare il bilancio a fine sagra? Mancherebbero – il condizionale è un obbligo – 35 mila euro. È chiaro che le iniezioni di contributi, nel mix di pubblico-privato, sommano gli assegni di Regione, Provincia e benefattori vari. «Nel 2006 – ha ricordato il sindaco Roberto Ceraolo con il vice Claudio Salvador – la Pro accusava un “buco” in bilancio di molte migliaia di euro».

Nell’anno orribile delle casse al verde, il Comune ci mise del suo per l’operazione tampone: il passaparola indica circa 80 mila euro. Si sono rimboccati le maniche, i presidenti che hanno ereditato quel bilancio e la Sagra dei osei, con il ticket che molti contestano, ha coperto in parte il disavanzo. Il picco dei biglietti-visitatori è stato di 25 mila ticket, qualche anno fa.

Nel 2012 il livello è sceso a 16 mila e il 2013 potrebbe bissare quel traguardo. «Pochi per crescere». Lo hanno scritto sui social media tanti sacilesi che fanno la cresta sui bilanci della sagra. «La Pro deve reggersi sulle sue gambe – la contestazione era partita nell’assemblea di quartiere a San Michele convocata dal sindaco in dicembre 2012 –. Fosse un’azienda, sarebbe fallita».

La Pro taglia le spese: ieri, è saltato il tradizionale pranzo con le autorità. Quello che nei tempi della “Sacile da bere” si celebrava nei ristoranti stellati della città. «Rinfresco a San Gregorio»: fine sagra nel nome della sobrietà. «Conti in regola della Pro Sacile – aveva valutato a bilancio 2012 Piera Vazzoler, presidente dei revisori dei conti –. Manca la liquidità di cassa».

Le carte contabili 2012 fanno tornare i conti al passato: 299.788,36 di costi e 321.130,54 di ricavi. Quelli che non saldano i conti sono, invece, i clienti che pagano al rallentatore. «Crediti diversi di circa 99 mila euro – è il vulnus messo a nudo dal bilancio che ha voluto visionare anche il grillino Enzo Astolfi durante i giorni pre sagra –. Clienti che non onorano i ticket e contributi a spot degli enti locali».

In chiaro costi e ricavi: la Sagra dei osei 2012 è costata 146.214,10 euro e ha infilato risorse in cassa di 159.281 euro. «I problemi di liquidità che scarseggia si traducono nel mancato pagamento dei fornitori».

È l’analisi dei revisori dei conti che incrociano i numeri per appianare le perdite: mancano ancora 13 mila euro. Il bilancio preventivo 2013, contando anche la sagra di ieri, misura 325.500 euro. Da pagare, c’è il mutuo di circa 20 mila euro delle casette natalizie, in cinque anni.

La sfida è di unire Profumi e sapori a De Gustibus, in autunno: 50 mila euro in preventivo. La ristorazione serve a scongiurare il rosso in bilancio: l’offerta è aumentata anche nella sagra agostana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto