Salasso in busta paga per 3 mila operai del Gruppo Electrolux
PORDENONE. I primi a verificare l’impatto sono i dipendenti dell’Electrolux di Susegana, poi toccherà a quelli di Solaro e infine quelli di Porcia. La cadenza rispetta l’avvio dei rinnovati contratti di solidarietà nella nuova formulazione prevista dal Jobs act, ovvero nell’ordine Susegana, già partiti a maggio, Solaro (richiesta firmata ieri, avvio dal primo giugno) e infine Porcia (dal primo agosto), per un totale di circa 3 mila addetti.
«Il Jobs act, tra i vari svantaggi - commenta Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm per il Gruppo Electrolux - comporta una significativa diminuzione del salario, passando dalla vecchia alla nuova indennità che oggi è sostanzialmente parificata alla cassa integrazione, e quindi più bassa di quella applicata con i vecchi contratti di solidarietà. Non va dimenticato - prosegue Ficco - che gli ammortizzatori sociali sono diventati più onerosi per le aziende, più poveri per i lavoratori, e hanno una durata limitata nel tempo: al massimo tre anni».
«Per queste ragioni - spiega Maurizio Marcon, segretario provinciale e regionale della Fiom - abbiamo avanzato all’azienda una richiesta di integrazione salariale, almeno per una prima fase. Ma Electrolux ha risposto no».
Marcon coglie l’occasione per rimarcare «quali sono gli effetti reali delle politiche del governo Renzi e del Jobs act: una perdita secca di salario in busta paga e una perdita nel salario differito, dalla tredicesima mensilità alle ferie e ai permessi che non vengono maturati nei periodi di ricorso agli ammortizzatori. Come dire - è l’amara considerazione di Marcon - che sono sempre i meno abbienti a pagare il conto della crisi».
Di questo, oltre che a una panoramica sull’andamento dei vari stabilimenti e un focus su quello di Solaro, si è discusso ieri a Mestre nel corso della riunione di coordinamento del Gruppo Electrolux. Ne è emerso un quadro sostanzialmente sovrapponibile a quello illustrato al Mise, il Ministero dello Sviluppo economico, in occasione dell’incontro di verifica periodica sull’accordo di Gruppo.
Una sostanziale conferma di trend positivo per Porcia, lo stabilimento pordenonese specializzato nella produzione di lavatrici, per Susegana, la fabbrica che produce frigoriferi, e per Forlì che - è stato formalizzato - è ormai fuori dall’accordo di Gruppo perché non ha né esuberi né un andamento negativo. Anzi è lo stabilimento italiano della multinazionale svedese dalle performance migliori.
Discorso diverso per Solaro, la fabbrica che produce lavastoviglie, i cui volumi stimati nell’anno sono al di sotto delle attese. Nell’accordo si era stabilito il target a 850 mila apparecchiature, alla verifica al ministero erano 540 mila, ieri è stato confermato che il bilancio definitivo sarà addirittura inferiore. La stima trova conferma nell’andamento di produzione, mediamente 18 ore settimanali contro le 40 contrattuali, a cui si sommano anche giornate intere di stop.
Solaro finisce dunque sotto la lente della sostenibilità, anche se per ora non si parla di provvedimenti drastici né di aumento degli esuberi. Si parlerà invece il 22 giugno di rinnovo dei contratti di solidarietà per Porcia e di incentivi all’esodo, su richiesta dei sindacati che hanno posto la questione, ai quali Electrolux ha risposto con una disponibilità a discutere di un nuovo piano sociale.
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