San Daniele, bufera per i concerti di Dylan, Capossela e Caparezza allo stadio Zanussi

SAN DANIELE. È uno dei concerti più importanti mai svoltisi nella città collinare, ma quello di Bob Dylan rischia di scatenare, prima ancora di cominciare, tante polemiche quante ce ne furono, in proporzione, tanti anni fa, per l’esibizione dei Pink Floyd a Venezia.
A scatenare l’ira di alcuni sandanielesi non la fragilità di una città d’arte come all’epoca la città lagunare, ma quella di un campo di calcio. Se per l’amministrazione comunale la cosa non è ancora certa, sul sito deputato alla vendita dei biglietti, la location non è più quella inizialmente prescelta ovvero il Campo base ma lo stadio Zanussi. Il più furibondo ieri mattina era il consigliere di maggioranza Stefano Secco.
«Finalmente siamo riusciti a ottenere, dopo 15 anni di lavoro, un manto erboso degno di questo nome e adesso si butta tutto all’aria». Il consigliere sembra molto informato sull’argomento e riferisce che «non c’è una fideiussione del valore sufficiente per coprire quelli che saranno i danni provocati dalle migliaia di persone che assisteranno ai concerti».
Allo Zanussi, infatti, non è stato spostato solo il concerto di Dylan, ma anche gli altri due annunciati dal Consorzio nei giorni scorsi ovvero quello di Vinicio Capossela (in programma il 26 giungo alle 22) e quello di Caparezza (alle 22 del 28 giugno).
Secondo Secco, che oltre al ruolo in Consiglio, ricopre il ruolo di referente dell’atletica leggera e vicepresidente della Libertas provinciale, «se, come riportato sui siti ufficiali, i tre concerti si terranno lì, ci vorranno altri 10 anni per riavere un manto erboso come quello attuale».
Secco evidenzia inoltre come, grazie al rinnovato manto, «dopo 15 anni di stop finalmente gli studenti dell’Isis Manzini sono rientrati in campo per le lezioni. So che è stata sottoscritta una fideiussione di 5 mila euro ma si tratta di un importo troppo basso: i danni potrebbero ammontare a una ventina di migliaia di euro».
Per Secco poi, quello del manto erboso potrebbe essere un problema secondario: «com’è possibile che i concerti possano tenersi a poche decine di metri di distanza da un ospedale?».
Dello stesso tono anche i commenti di alcuni dei dirigenti della Nuova sandanielese, la società calcistica cittadina. «La nostra società un anno fa – spiega un dirigente – ha preso in gestione il campo Zanussi. Per preservare l’erba abbiamo fatto giocare solo una squadra a weekend, i più giovani tutti giù a prendere fango e polvere al campo base. Un sacrificio per preservare il campo. Ogni lunedì poi – prosegue – alcuni volontari provvedevano a mettere a posto il campo. A marzo inoltre, il Comune ha investito quasi 3 mila euro per una semina aggiuntiva che potesse garantire un campo perfetto per il prossimo febbraio. Adesso c’è un tappeto di velluto».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto