San Daniele: il teatro Ciconi divide Ciani e Menis FOTO

Oltre duecento persone al confronto tra i candidati alla poltrona di sindaco organizzato dal Messaggero Veneto. Visioni diverse sugli spazi per la cultura e sui parcheggi in centro
San Daniele del Friuli 12 Aprile 2013 dibattito elezioni comunali Copyright Petrussi Foto Press /turco
San Daniele del Friuli 12 Aprile 2013 dibattito elezioni comunali Copyright Petrussi Foto Press /turco

SAN DANIELE. Oltre duecento persone hanno assistito al dibattito Ciani-Menis, moderato dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, a testimonianza del fatto - ha rilevato lo stesso direttore - «che non è vero che la politica non interessa ai cittadini».

Il confronto, iniziato puntualissimo, è entrato subito nel vivo con la presentazione da parte dei candidati dei propri schieramenti e della propria visione e delle proprie interpretazioni di come sono andate le cose per l’ultima amministrazione, che, lo ricordiamo, non ha concluso il proprio mandato, ma è caduta ed è stata commissariata.

A sostegno del candidato Francesco Ciani «c’è un raggruppamento costituito dalla lista civica trasversale - ha confermato lo stesso Ciani -, nella quale militano anche il sottoscritto e due consiglieri della passata amministrazione, e un’altra lista che ha una chiara connotazione che si rifà al centro destra ed è composta da elementi del Pdl, soggetti indicati dalla Lega Nord e apparentati con l’Udc. Quanto al passato - ha proseguito -, la situazione è ben nota. Molto probabilmente il teatro Ciconi è stato solo un pretesto: le vere ragioni sono l’anticipazione del quadro politico che affrontiamo oggi».

Per Paolo Menis, «San Daniele negli ultimi anni è apparsa più come un condominio chiassoso. Il teatro è stato una scusa, ma c’erano numerosi altri temi, gravi problemi capitati in una situazione di litigiosità Di fronte a questa situazione, mi sono sentito di predisporre un progetto da proporre a chi ho ritenuto avesse la storia e la serenità per cambiare le sorti di San Daniele. Mi sostengono elementi del Pd e del Pdl, le segreterie hanno approvato questo progetto. Ho chiesto però ai partiti di fare un passo indietro e si sono formate 3 liste civiche».

All’origine della crisi della precedente amministrazione, il futuro del Ciconi. Per Ciani «a San Daniele non abbiamo una sala che ospiti più di 200 persone. La città ha bisogno di una struttura del genere. Il teatro è un’operazione da portare a compimento, visto che c’è il rischio di perdere le risorse disponibili con le quali forse si potranno fare il consolidamento. Non sappiamo quanto serve, perché finora si sono fatte soltanto ipotesi. Quanto alla gestione, va definito un progetto di gestione che inserisca anche altre forze che consenta di avere risorse polivalenti». Per Menis «il teatro oggi non è una priorità. Si dovrà costituire una commissione ad hoc per chiarire tutti i lati oscuri e per capire che tipo di struttura serva. Difficile parlare della gestione, andava vista prima».

Ma quali sono le priorità? Per Menis, in primis, bisogna «liberare l’area di fronte al duomo dalle auto, è uno degli aspetti cruciali per l’accoglienza dei turisti». Opposta la visione di Ciani: «Togliere i parcheggi dalla piazza significa strangolare il centro storico».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto