San Giorgio di Nogaro, addio all’imprenditore Carisio Sguazzin

SAN GIORGIO DI NOGARO. È mancato venerdì mattina Carisio Sguazzin, storico imprenditore di San Giorgio di Nogaro protagonista della ripresa industriale del territorio. Aveva 82 anni. Era nato a San Giorgio il primo aprile 1932, quarto di sei fratelli. Insieme al papà Giosuè con mamma Rosa, al fratello Felice e alle sorelle Caterina, Santina, Bernardina e Annalisa, aveva intrapreso la strada del fare impresa, fondando una piccola attività di lavorazione del legno, la “Sguazzin Legnami”, che per molto tempo ha dato lavoro e reddito a molte famiglie sangiorgine.
Aveva iniziato da ragazzo, andando in giro con il mitico “galletto” a vendere scope, a conoscere i mercati e a relazionarsi con i clienti e con i fornitori. Negli anni dello sviluppo industriale la “Sguazzin Legnami”, aveva iniziato un percorso di crescita che l’avrebbe portata a essere all’alba della zona industriale uno dei primi riferimenti del territorio. Carisio in azienda, con la sua creatività e curiosità, aveva portato innovazione e il progetto di sviluppo dell’intera filiera di prodotto nel settore dei mobili.
Ne erano seguiti investimenti importanti nello storico sito di Chiarisacco e poi nella Ziac con la costruzione di una segheria e successivamente di un nuovo stabilimento.
Si era distinto per iniziativa e capacità profondendo impegno e passione anche nel sociale, sostenendo l’attività dell’associazione alpini nel periodo del terremoto del Friuli, lo sport (era stato presidente della scherma, del Basket Sangiorgino e consigliere in altre società), le iniziative culturali e da cattolico praticante, la Chiesa. Era molto conosciuto per la sua innata esuberanza e spontaneità. La naturale capacità di stare con la gente era sfociata nell’impegno di consigliere comunale a San Giorgio negli anni 70.
Un precursore della teoria della formazione continua e della necessità di guardare oltre i confini del territorio nazionale. Numerosissimi i suoi viaggi nel mondo e le relazioni internazionali instaurate. Il suo attivismo l’aveva portato alla vice presidenza della Associazione piccole industrie di Udine. La passione per il sociale e per il lavoro non l’aveva distolto da quella per la sua numerosa famiglia, la moglie Elisa gli diede cinque figli e grandissimo aiuto e comprensione.
Negli ultimi anni la malattia, la crisi aziendale, le vicende della vita, e soprattutto la scomparsa del figlio Giosi avevano inciso duramente la sua pur forte tempra, la sofferenza aveva cementato la sua fede e la vicinanza dei figli e numerosi nipoti l’ha aiutato a sopportarne il peso. I funerali saranno celebrati domani alle 15 in duomo a Dan Giorgio.
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