San Gottardo ricorda la chiesa riaperta dopo l’occupazione

UDINE. Il 7 giugno del 1914, dopo anni di occupazione napoleonica, venne riaperta al culto e inaugurata la chiesa di San Gottardo: fu il primo passo verso la definizione dell’identità della comunità udinese e oggi, a cent’anni da quella data, la parrocchia si prepara a festeggiare l’anniversario con appuntamenti e iniziative, che si concluderanno domenica con le celebrazioni per la Festa di San Gottardo e la processione con la statua del Santo.
In occasione del centenario, stasera e domani, alle 20.30, la chiesa ospiterà due conferenze: nella prima serata “La storia, la figura e i luoghi in cui ha vissuto e prestato la sua opera San Gottardo” Gabriele Caiazza presenterà la figura, le origini e gli avvenimenti legati al culto del santo, mentre l’architetto Giovanna Boscaino, terrà domani un incontro sulla storia della struttura della chiesa: “Gli aspetti architettonici della chiesa di San Gottardo dalle origini fino ai giorni nostri”.
Nel frattempo, già da sabato scorso e fino al 31 maggio, è aperta al pubblico la mostra fotografica documentaria “Una chiesa una comunità. San Gottardo 1914-2014” (aperta ogni giorno dalle 16 alle 19 alla scuola materna “Giovanni XXIII” di via Cividale). Tema dell’esposizione sono dati e fatti storici sull’evoluzione della comunità parrocchiale e sulla chiesa che, chiusa al culto nel 1810 con l’occupazione napoleonica del Friuli e passata nelle mani dell’impero austroungarico, fu acquistata e donata alla parrocchia dall’avvocato Giuliano Mauroner nel 1914, diventando prima cappellania delle Grazie, poi legata al Sacro Cuore nel 1925, per diventare definitivamente parrocchia di San Gottardo nel 1955.
Il vero clou dei festeggiamenti sarà quindi domenica, ultima del mese di maggio e scelta dalla tradizione come data simbolica per festeggiare la ricorrenza. Dopo la celebrazione della messa alle 11.30, nel pomeriggio saranno organizzate attività per bambini, ragazzi e famiglie, in attesa della processione, alle 19, con la statua del Santo, accompagnata dalla banda musicale e alla quale presenzieranno anche i sacerdoti che hanno prestato servizio nella parrocchia di San Gottardo prima di don Roberto Gabassi, come don Ezio Giaiotti. Al termine del rito, ci sarà la cena per i partecipanti e, dulcis in fundo, l’estrazione della lotteria.
Sull’importanza della ricorrenza interviene il parroco di San Gottardo, Buon Pastore e Sacro Cuore, don Roberto Gabassi: «Non si può perdere le radici; la memoria ci ricorda il bene e il male del passato e diventa occasione per imparare a capire come vivere il presente».
«Anche la realtà parrocchiale, oggi chiamata ad aprirsi – ha continuato il parroco –, deve tener vivo il proprio vissuto e la storia, perché senza memoria del passato non sappiamo più chi siamo, a livello individuale, sociale e nella comunità cristiana».
Prosegue intanto l’organizzazione del viaggio-pellegrinaggio sulle orme di San Gottardo, che si svolgerà dall’8 al 13 settembre in Germania e avrà come mete Passau, Norimberga, Hersfeld, Ratisbona e Hildesheim, città di cui Gottardo fu vescovo e dove sono custodite le sue reliquie.
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