San Martino, in 5 mila 600 chiedono di salvare Cloe

Petizione consegnata in Procura: si vuole evitare l’abbattimento del cane. «La povera bestiola è innocente e del tutto inconsapevole di quanto accaduto»

SAN MARTINO. Chiedono alla Procura di non sopprimere Cloe, il cane che lunedì 25 maggio ha morso mortalmente Astrid Guarini, 3 anni. Sono i firmatari di una petizione lanciata dalla sezione di Udine dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali): in Italia e all’estero l’hanno sottoscritta 5.510 persone.

Intanto, il procuratore Marco Martani, cui è giunta la raccolta firme, fa sapere che ancora nulla è deciso e che comunque sono altri coloro che hanno voce in capitolo. Il testo della raccolta firme recapitata alla Procura si può trovare su change.org, dove ieri i sostenitori erano circa 5.600.

Il link è stato postato anche sul gruppo Facebook “Salviamo Cloe dall’ignoranza”, lanciato subito dopo la tragedia di San Martino in difesa del cane: ieri contava oltre 3.940 adesioni.

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Ecco il testo: «Signor procuratore, facciamo appello alla sua sensibilità e umanità perché la vita e il futuro di Cloe siano salvaguardati. Il suo abbattimento rappresenterebbe un ulteriore sacrificio di una creatura innocente e inconsapevole. Cittadini, animalisti, volontari, associazioni si uniscono nel sottoscrivere la presente petizione».

«A seguito della tragica scomparsa della piccola Astrid a San Martino – ha spiegato l’organizzazione animalista in una nota –, pur sinceramente costernati dal dolore che ha colpito le famiglie della bimba e, tuttavia, consci della necessità di perseguire la mission dell’associazione, la sezione di Udine dell’Oipa ha lanciato l’appello al procuratore sotto forma di petizione.

Alla data del 3 giugno, la petizione ha raccolto 5.510 firme provenienti da tutta Italia, nonché da numerosi Paesi esteri (Europa, Usa, Canada, Australia a America Latina) a dimostrazione del fatto che l’eventuale soppressione del cane Cloe sarebbe considerata un atto ingiusto poiché è evidente che la povera bestiola è innocente e del tutto inconsapevole di quanto accaduto, considerato anche che la dinamica dell’incidente non è tuttora chiara e Cloe, ovviamente, non può fornire la propria versione dei fatti».

Giovedì la consegna alla Procura, «chiedendo – continua la nota – che il magistrato dottoressa Zaina accolga l’appello e salvi il cane Cloe, consentendone un futuro reinserimento in un contesto sociale.

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Inoltre, la vasta partecipazione all’iniziativa ancora una volta dimostra come il rapporto tra bambini e animali domestici sia un argomento di grande interesse che dovrebbe trovare maggiori spazi, all’interno dei quali poter fare informazione ed educazione volte a trasmettere ai bambini la conoscenza e il rispetto per queste creature allo scopo di poter costruire una serena e gioiosa convivenza con i nostri amici a quattro zampe».

Il procuratore Martani ha precisato che la nuova normativa «prevede che un cane possa essere rieducato. Ciò non toglie che al cane spetti un triste destino, perché il proprietario non lo vuole, e difficilmente potrà essere adottato senza dare indicazioni sui precedenti».

Ma su eventuali abbattimenti «nulla è stato stabilito, comunque si tratta di una decisione di carattere amministrativo, che spetta a sindaco o autorità sanitaria».

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