San Vito, gruppi corali lasciati senza soldi: «Il sindaco ci aiuti col ministero»

SAN VITO. Gruppi corali lasciati a secco dal ministero dei Beni e attività culturali: il grido d’aiuto parte da San Vito, dove ha sede la Federazione nazionale italiana associazioni regionali corali (Feniarco).
L’occasione per evidenziare il mancato finanziamento alle attività del sodalizio si è presentata ieri nella sala consiliare, durante l’illustrazione della manifestazione Cori in festa.
A lanciare l’allarme ed esprimere incertezza sul futuro è stato il presidente nazionale di Feniarco, Sante Fornasier. Il sodalizio ha sede a palazzo Altan, come anche le associazioni provinciale e regionale dell’Unione delle società corali.
Rappresenta, riunendo le Usci regionali, circa 2 mila 700 cori italiani. «Di recente, Feniarco è stata esclusa da finanziamenti del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) – ha riferito Fornasier –. Abbiamo scritto al ministro Dario Franceschini, facendo presente che siamo stati esclusi sia noi sia le bande, ovvero in tutto 6 mila gruppi sul territorio, che hanno portato un contributo di attività anche a livello europeo».
«Di solito, ricevevamo 150 mila euro. Sono una briciola, sui 500 milioni di euro del Fus. Non si sa leggere il territorio, si guarda soltanto ai grandi eventi e a realtà che portano affluenza e turismo. Ovvio che a questi va prestata attenzione, ma ci sono anche gestioni non all’altezza della situazione e per ripianare i debiti, spesso, pagano realtà come la nostra. Tutto ciò è increscioso, per noi è un dispiacere».
Si sono “sollecitati” anche parlamentari friulani a presentare interrogazioni. Ma a cosa servivano quei 150 mila euro? Organizzazione di eventi, festival e concorsi, redazione di una rivista e attività formative (con relativo personale), fa sapere Fornasier.
Contributo educativo esteso alle scuole: si forgiano i coristi del futuro e si impegnano i ragazzi in attività che li distolgono da altre, meno costruttive o addirittura devianti.
Per Sandro Bergamo, direttore di Choraliter, rivista di Feniarco, il mancato finanziamento «è un grave errore del ministro. Dai punti di vista formativo, dell’intrattenimento e, soprattutto, della qualità, in Italia ci sono cori che non sono secondi a nessuno, dimostrandolo in manifestazioni internazionali. Una decisione che denota arretratezza culturale».
Fornasier ha chiesto aiuto al sindaco Antonio Di Bisceglie, perché muova le acque al ministero: «Nelle decisioni del Fus c’è difficoltà di comprensione della realtà delle società corali, espressione popolare di fare musica. L’indirizzo assunto dal ministero, che considera soltanto lo spettacolo come evento turistico, è un limite: non si può non tenere conto di altre espressioni degne di attenzione».
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