San Vito dice addio al Punto nascita: la chiusura adesso è definitiva

Dopo la sospensione dell’attività a novembre 2023, l’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) ha ufficializzato l’atto, inserendolo nel Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) 2025. Sindaco e maggioranza: «Scelta gestita con poca trasparenza»

Silvia Giacomini
Dopo la sospensione a novembre 2023 l’Asfo ha ufficializzato la chiusura del Punto Nascita
Dopo la sospensione a novembre 2023 l’Asfo ha ufficializzato la chiusura del Punto Nascita

L’ospedale di San Vito al Tagliamento perde definitivamente il Punto nascita. Dopo la sospensione dell’attività a novembre 2023, l’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) ha ufficializzato la chiusura, inserendola nel Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) 2025.

Il Comune di San Vito aveva presentato ricorso al Tar, che ha confermato la validità del provvedimento, obbligando però l’Asfo a fissare una data di termine della sospensione. Ora, con la pubblicazione del piano aziendale, la chiusura diventa definitiva.

Francesca Oberperfler, coordinatrice del gruppo Cittadini per San Vito, parla di «una decisione che mette fine a due anni di ambiguità e promesse non mantenute da parte della Regione».

Anche il vicecoordinatore Lorenzo Russo esprime amarezza, sottolineando come «la chiusura fosse già decisa da tempo, ma non sia mai stata dichiarata apertamente».

In campagna elettorale, il presidente della Regione aveva dichiarato che il Punto nascita di San Vito non sarebbe stato chiuso: «Era una promessa chiara – afferma Oberperfler – e ora appare evidente che si trattava di un impegno mai realmente voluto mantenere».

Secondo il gruppo consiliare, la Regione avrebbe gestito la questione in modo opaco, prima sospendendo il servizio, poi evitando di dichiarare esplicitamente la chiusura, sino a quando la sentenza del Tar ha imposto una data definitiva. Critico sul metodo anche il sindaco Alberto Bernava: «Non si può affrontare una decisione così importante con continui rinvii e contraddizioni. La politica deve saper fare anche scelte impopolari, ma deve farlo con chiarezza sin dall’inizio».

Il sindaco sottolinea inoltre che «la chiusura è stata formalizzata proprio nel momento in cui i dati sulla natalità indicavano un numero di parti superiore alla soglia minima richiesta».

Elemento, secondo Bernava, che dimostrerebbe come la decisione fosse già stata presa, indipendentemente dai numeri.

Dal punto di vista sanitario, la chiusura del Punto nascita rappresenta una perdita significativa per il territorio. Le future mamme di San Vito e dei comuni limitrofi dovranno spostarsi in altre strutture, con possibili disagi e rischi maggiori. «Questo è il risultato di una politica sanitaria che penalizza i territori periferici – sostiene Oberperfler – a favore dei grandi centri, senza tenere conto delle reali esigenze della popolazione».

La questione non si chiude qui. «Chiediamo che chi ha preso questa decisione si assuma la responsabilità politica di fronte ai cittadini – aggiunge Russo –. La comunità sanvitese merita risposte chiare e sapere quali alternative saranno ora garantite alle famiglie del territorio». Anche Bernava ritiene che la vicenda sia stata gestita in modo poco trasparente: «Si è creato un groviglio di dichiarazioni e smentite che ha generato soltanto confusione, mentre la realtà è che il Punto nascita non riaprirà più».

Secondo il sindaco, una scelta di questo tipo avrebbe dovuto essere argomentata e spiegata sin dall’inizio, «senza nascondersi dietro tecnicismi e decisioni prese senza un confronto aperto col territorio».

La chiusura del Punto nascita di San Vito segna la fine di un servizio essenziale e solleva interrogativi sul futuro della sanità locale. La comunità, intanto, attende risposte e non intende lasciare cadere la questione nel silenzio.

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